San Giovanni in Fiore. Il caporalato politico, Forza Italia e la segretaria “muta”

SAN GIOVANNI IN FIORE. IL CAPORALATO POLITICO, FORZA ITALIA E IL MUTISMO DELLA SEGRETARIA PATRIZIA CARBONE. UNA STORIA DI ORDINARI INTERESSI DI BOTTEGA

In questo infuocato fine luglio, nella capitale della Sila sta tenendo banco l’implosione, o forse sarebbe meglio dire l’esplosione, del locale circolo di Forza Italia, intitolato alla compianta Jole Santelli. Dopotutto se non fosse stato per l’interessamento della Santelli la città di Gioacchino da Fiore non avrebbe avuto una sindaca regina (capra) che insieme al marito-bodyguard avevano solo bisogno di un corridoio che li portasse comodamente fino alla presidenza della Provincia, così da potersi dedicare a molte opere di “edilizia scolastica”. In realtà i due, ormai da tempo dediti al “caporalato” politico, sono degli ottimi speculatori in tutti i campi dell’edilizia e non solo.

Ma ritorniamo al circolo di Forza Italia: i fatti risalgono all’ultimo consiglio comunale, quello del 20 luglio, quando i due consiglieri di Forza Italia, Bibiani e Bitonti, hanno espresso voto contrario rispetto al bilancio preventivo. Bibiani e Bitonti, con grande dignità, stanchi dalle continue umiliazioni dei due tiranni, hanno accusato la sindaca e l’amministrazione tutta del loro mancato coinvolgimento nelle vicende politico-amministrative, sfiduciando di fatto sindaco e giunta.

Regina (capra) e Marco ‘a Mbroglia da bravi monarchi decidono sempre tutto da soli e poi da bravi “caporali” rimangono in attesa della parolina magica: FAVOREVOLE. Mai si sarebbero aspettati un oltraggio simile, il voto contrario di due consiglieri dello stesso partito della capra-pacchiana e pittampigliatara, assai scadente, al bisogno, sempre quando le esigenze di propaganda lo richiedono.

A questo punto, il principe consorte, che non ha mai lavorato un giorno in vita sua (al massimo ha fatto l’arbitro e con tutto il rispetto per la categoria, non stiamo qui a dirvi qual è l’appellativo classico che la gente gli riserva), di mestiere adesso fa solo questo. Da quando ha trovato una “minna” da mungere nella capitale della Sila ha incaricato i suoi scagnozzi tirapiedi di sottoscrivere un comunicato, che lo stesso Marco ‘a Mbroglia si era preoccupato di scrivere (non sappiamo se travestito da arbitro o in altra maniera), per screditare i due consiglieri che non avevano approvato il bilancio, ed ecco che subito pronti dietro l’angolo altri componenti del circolo Jole Santelli facevano un comunicato a supporto dei consiglieri scagliandosi contro l’amministrazione comunale e contro la prepotenza e l’arroganza dei coniugi monarchi assoluti.

Addirittura, a un certo punto, in rete circolava la foto del comunicato pubblicato su una pagina di informazione locale con sopra scritto fake, anche se tutti sanno che il profilo del campione in questione è sotto lo stretto controllo del vicesindaco “Lanternune”. 

Praticamente siamo alle comiche, ma purtroppo è una tragedia. E in mezzo a tutto questo delirio uno si chiede: ma i responsabili del circolo, la segretaria e ex assessore Patrizia Carbone che fanno? Niente, la segretaria del circolo locale di Forza Italia non fa niente e non dice niente, le ultime notizie su di lei risalgono all’epoca delle sue dimissioni, nel mese di febbraio 2022, quando si vide togliere alcune deleghe importanti da parte della regina e non la prese per niente bene. Solo che ora tace e risulta veramente strano che le note ufficiali del circolo locale non siano firmate o approvate dalla stessa segretaria.

Forse ha solo dato l’assenso, ma non voleva esporsi, perché per quanti veleni possano circolare, gli equilibri non possono essere toccati. Patrizia Carbone, da buona berlusconiana – di professione fa la promotrice finanziaria per Mediolanum -, facendo sua la famosa frase “costruita intorno a te”, ha deciso di mettere a frutto la visibilità della famiglia del marito, tutti medici di professione, andando a rivendicare voti che non si sono fatti desiderare. I medici e i coniugi dei medici non dovrebbero fare politica, in particolar modo non dovrebbero fare politica in Calabria perché tutto sfocia in una sorta di ricatto. Le aspirazioni della Carbone hanno cavalcato l’onda della popolarità della famiglia, che a sua volta pur di mantenere alcuni beceri privilegi non poteva fare altro che sostenere i due conquistatori partiti dalla città dei Bruzi.

Poi l’ex assessore Carbone poteva contare sul pacchetto di voti proveniente dal locale Rotary club di cui in passato ha ricoperto la carica di presidente. Certo, non era simpatica a nessuno, i suoi modi arroganti sono risaputi, ma è tollerata non per lei ma per il cognome del marito, e quindi vale il vecchio adagio “si rispetta il cane per amore del padrone”.

Ma la Carbone non è la sola ad aver perso la parola; non si hanno notizie neanche del coordinatore provinciale Gianluca Gallo, noto ormai in tutta la Calabria perché… ride e dunque ormai tutti lo chiamano “ridami si palle”, e siccome non possiamo pensare a una banda di improvvisati alcuni dubbi sorgono e a pensare male si fa peccato ma raramente si sbaglia. A questo punto pensiamo che i dissidi all’interno del gruppo di Forza Italia locale sono così grossi che l’intervento del Gallo che ride minerebbe una parte di elettorato importante, ma la Carbone? Di certo non le manca la parola e allora si finge assente, ma questo non passa comunque inosservato. Cara ex assessora, ora come la fai sbagli. Ne è passata acqua sotti i ponti da quando la Carbone accolse la Succurro a braccia aperte, spianandole la strada verso il palazzo della città.

Era così contenta che insieme alla appena eletta sindaca aprì le danze a passo di tarantella, quella famosa alla quale partecipò anche la Santelli e per questo finirono tutti sulle prime pagine dei tg e dei giornali. Erano tutti così felici che posero sulla testa della Succurro una coroncina, neanche fosse miss Italia. Felicità che ben presto si tradusse in quell’ epidemia di Covid che non risparmiò vite umane. La Carbone fu una delle prime ad ammalarsi e diventarono tutti untori. Dei numeri non si seppe mai niente, la sindaca mantenne tutto nascosto perché la situazione le era sfuggita di mano.

Poi bisogna dire una cosa: il circolo locale di Forza Italia altro non è che il ricettacolo di arrivisti e opportunisti che fino a ieri hanno gravitato nell’area pallapaliana, pronti a salire sul carro del vincitore che può fornire prebende. Addirittura questi personaggi nella passata amministrazione avevano piazzato un assessore, sono forti di un consenso elettorale dovuto ad una azienda che fornisce lavoro a molte famiglie, gli stessi che riuscirono ad avere un grosso appalto pubblico per l’illuminazione della città. Questa è la politica del caporalato e del ricatto, intanto anche loro rimangono muti e non rischiano di litigare con il bodyguard.
Restano tutti muti e alla fine vissero tutti muti e arrangiati.