San Giovanni in Fiore, il Comune replica ai grillini

COMUNICATO STAMPA del 17 settembre 2016

L’amministrazione comunale di San Giovanni in Fiore replica al Movimento Cinquestelle sulla vicenda della gara d’appalto per la raccolta differenziata. 

“Il servizio tecnico –  scrive l’amministrazione comunale – del Comune  di San Giovanni In Fiore, ha provveduto ad aggiudicare definitivamente il servizio di igiene urbana che prevede la raccolta differenziata.

A ciò è seguita la solita polemica sui social di chi ama seminare sospetti, lanciare accuse, attraverso tastiere avvelenate, coadiuvato dai soliti “risponditori automatici”. Se la polemica è politica e sostenuta da argomenti corretti, tanto di cappello, ma quando – prosegue la nota – si parla di mafia e corruzione solo per parlare alla pancia della gente e mettere fango nel ventilatore mediatico, occorre prestare attenzione.

Non è appassionante spendere fiumi di parole per dire che mafia e corruzione non appartengono al popolo sangiovannese, per i cittadini e per gli amministratori di questo paese, parla la storia, non ultima la storia personale.

Aver aggiudicato la gara, in attesa della certificazione antimafia di una delle ditte vincitrici, essendo decorso il termine previsto dalla normativa di riferimento, che tutti possono reperire e leggere, è una facoltà data alle amministrazioni aggiudicatrici.

Dunque, nessuna violazione della norma è avvenuta e nessun parere Anac è pervenuto al Comune di San Giovanni In Fiore, come invece è accaduto per altri Municipi, amministrati da gente con la patente di onestà amministrativa – aggiunge la nota – che si avvalgono di stuoli di consulenti e di sapienti guru. Di tribuni che arringano le folle arrabbiate e che promettono rivoluzioni copernicane siamo, decisamente, stufi.

Noi non abbiamo la presunzione di chi, pensando di essere Re Sole, si ammanta della presunzione d’essere l’unica salvezza dalla catastrofe! Se è un errore aver utilizzato la clausola di salvaguardia dei livelli occupazionali, nel bando di gara dei rifiuti, per evitare la perdita di posti di lavoro, rivendichiamo con orgoglio l’errore commesso, certi che se non l’avessimo fatto, saremmo stati comunque crocifissi da chi oggi grida allo scandalo.

È facile pontificare da dietro uno schermo, più difficile è misurarsi con i problemi e cercare la soluzione. Per amministrare non bastano le stellette sul bavero della giacca! Per cambiare – conclude – le cose non serve la denigrazione dell’operato altrui a tutti i costi, a volte bisognerebbe mettere da parte i contrasti e saper dare fiducia anche “all’avversario”. Ma questo è un altro discorso, troppo lontano dagli algoritmi di facebook!”.