San Giovanni in Fiore, il porto delle nebbie archivia la denuncia sulla rete fognaria in tilt. Curia: “Opponiamoci e ribelliamoci insieme”

Incredibile ma vero. Nella città di Fiore si consuma un gravissimo reato ambientale e la procura di Cosenza meglio nota come porto delle nebbie, dove Cozzolino fa di tutto per proteggere la Succurro, archivia la denuncia presentata ai carabinieri forestali dal giovane Giuseppe Curia.

Il professionista aveva realizzato un video, diventato virale sui social, che mostrava come il depuratore del ponte dell’Olivaro sversasse i liquami direttamente nel fiume Neto.
Giuseppe Curia non si arrende e si oppone alla richiesta di archiviazione del famigerato pm Bruno Antonio Tridico, della famiglia dei Gattopardi, quella cui fa riferimento il solito Cozzolino e il procuratore patriarca, detto appunto Gattopardo.

Sulla sua pagina Facebook Curia scrive:

“A San Giovanni in Fiore il problema è uno solo, La TUTELA DEL TERRITORIO. Racchiude in sé tutti gli altri problemi del nostro bel paese: spopolamento, mancanza di lavoro, problemi sociali, povertà, ambiente, salute ecc. .
Al di fuori dei nostri amministratori, che hanno l’obbligo di tutelare il territorio, gli alti tutori del territorio sono rappresentati dal Popolo; siamo noi, che dobbiamo amare, rispettare e fare rispettare il nostro territorio.

Come possiamo farlo? Denunciando alle autorità, scendendo in piazza, protestando (pacificamente), fin quando non vengono risolte le questioni.

Qualche mese fa denunciai uno sversamento di liquami fognari che dal sollevamento del ponte U’Petraru, finiva nel fiume Neto. Dopo tre mesi le autorità hanno deciso che andava archiviata (non entro nel merito). Sono stato avvisato ed ho preso atto di questa archiviazione (in foto). Ho il diritto di oppormi all’archiviazione, opposizione da fare entro 20 giorni, con una motivazione valida. È mia intenzione farlo, e lo farò per le motivazioni sopra elencate. Chiedo – ha aggiunto – il supporto morale del popolo Sangiovannese e il supporto e l’aiuto delle istituzioni, che prendano la questione ambientale seriamente, come la questione della Sanità e di tutto il resto. È vero che gli amministratori tutti e le figure politiche non hanno il controllo su questi organi, ma essendo i tutori del territorio, devono battersi – ha concluso – affinché queste cose non riaccadano più”.