San Giovanni in Fiore, lavoratori della raccolta differenziata presi in giro: “La legge siamo noi”

Il re (Marco Ambrogio) sindaco vero e la regina (Rosaria Succurro) sindaca sulla carta, dopo un anno, hanno dato il via libera al braccio armato del Comune, il cameriere (con tutto il rispetto per chi svolge questo mestiere) Alessandro Martire, di pubblicare il nuovo bando della raccolta differenziata.
Fino ad oggi il comune silano è andato avanti con proroghe illegali e illegittime. Hanno pagato la ditta che svolge attualmente il servizio con un CIG scaduto. Una cosa che in qualsiasi altro ente sarebbe stato perseguito senza se e senza ma. Nella nuova città niente di tutto ciò. Avanti senza nessun problema!

I due coniugi regnanti sono maestri nel fare promesse. Agli attuali dipendenti della raccolta avevano detto che avrebbero messo 2 milioni di euro in più per aumentare le ore lavorative. È stata la promessa di Pulcinella. Tra i lavoratori della raccolta differenziata regna la rassegnazione. Erano sicuri che le promesse le avrebbero mantenute. I poveri dipendenti hanno lavorato con impegno senza guardare l’orologio proprio per far fare ai sovrani bella figura e tenere il paese pulito.

Da giorni i precari della legge 15 sono stati adibiti nuovamente e in maniera arbitraria alla raccolta dei rifiuti dagli esercizi commerciali e conferirli all’isola ecologica con i mezzi comunali. Il tutto svolto alla luce del sole senza nessuna paura.
Tutto è lecito? Si può intervenire in un campo dove c’è una ditta che ha vinto una gara e deve esortare il servizio? Chi dovrebbe vigiliate si gira dall’altra parte. Ci sono denunce pubbliche di alcuni consiglieri comunali che da mesi denunciano questo stato di cose. Evidentemente le protezioni sono così infinite che a nessuno interessa ripristinare la legalità.