San Giovanni in Fiore, le tre emergenze dei senza lavoro e la crescita del movimento

A San Giovanni in Fiore l’esordio de “I dimenticati” di ieri è stato positivo perché vero termometro per il movimento in crescita dei 240 disoccupati. Sala del Polifunzionale piena. Interventi di tre consiglieri comunali (Domenico Lacava, Salvatore Mancina, Antonio Barile); interventi di due partiti politici, Psi e Forza Italia con Franco Morandi e Patrizia Carbone. E con il valore aggiunto dell’Usb cosentina che, come ha spiegato Vittoria Morrone, punta ad allargare l’azione per chiedere lavoro a San Giovanni, nel Paolano e nel Cariatese.

In tutto circa tre ore di dibattito, con al tavolo di presidenza Alessandro Romano, Angelica Madia, Antonio Alessio (moderatore). “Ospiti” l’accademico Paolo De Marco e Mariolina Ferrarelli. Un coro per dire: “Non si può sempre emigrare e spopolare la nostra terra”. Frecciate alla gestione dell’ultima seduta del Consiglio “chiusa” al pubblico con i senza lavoro sullo slargo. Nel vivo, poi, il dibattito con Lacava che ha chiesto l’adesione di tutti e ed in primis del sindaco Succurro perché “il problema riguarda l’intera città”… Barile ha rivendicato il suo ruolo in seno alle Giubbe Rosse (legge 15/2008) con 10 anni di battaglie e si è dichiarato disponibile e al fianco dei senza lavoro. Patrizia Carbone ha illustrato come da Paestum, Forza Italia ha reso noto che c’è un impegno per la Calabria di 30 milioni per il lavoro.

Insomma, a San Giovanni torna la “polveriera lavoro” che in atto deve gestire tre emergenze. La meno gravosa è quella delle Giubbe Rosse con 360 precari destinati a transitare presto in Calabria Verde. Poi gli Invisibili, 180 precari con un corso all’attivo e la speranza di essere assorbiti tra Regione e Comune. E adesso i Dimenticati per i quali si cerca sostegno soprattutto dopo l’abolizione del Reddito di cittadinanza. E non sono mancati momenti di commozione… Fonte: Gazzetta del Sud