San Giovanni in Fiore, non c’è pace per gli assegnatari delle case popolari

Non c’è pace per gli assegnatari delle case popolari a San Giovanni in Fiore.
Le peripezie che hanno dovuto affrontare le famiglie che sono risultate vincitrici degli alloggi le abbiamo raccontate più volte.
I reali – Rosara Succurro regina delle capre e Marco Ambrogio detto ‘a mbroglia – hanno sempre cercato le scuse più banali per prendere tempo. La ditta che ha vinto l’appalto è che ha costruito gli alloggi ha fatto causa al comune e se dovesse vincere Rosariella e i suoi compari dovranno pagare fior di euro (tanto sono i soldi dei sangiovannesi..) con un aggravio per le casse comunali non indifferente!

L’ impresa Loria non molla ed è sicura di essere dalla parte della ragione. Basta ricordare che pur di consegnare le case il giorno della festa del Patrono, il 24 giugno dello scorso anno, alla presenza di tutte le forze dell’ordine di tutta la provincia (sic!), Rosaria Succurro, la regina di tutte le capre silane e il comunista con il culo degli altri, Marco a ‘mbroglia, fecero forzare le serrature davanti alle forze dell’ordine stesse (doppio sic!) e consegnarono gli alloggi tra la gioia degli assegnatari i quali, ignari delle condizioni degli appartamenti, dovettero restare per mesi senza acqua calda. Solo dopo reiterate proteste sono riusciti ad avere quello che una casa civile deve avere.

Ma i problemi per le famiglie che vivono nelle case popolari di contrada Olivaro non sono finiti. Infatti, per ottenere la pubblica illuminazione all’esterno delle palazzine l’assessore, o meglio, il capocantiere Luigi Foglia, detto ‘a Pampina, ha comunicato via Facebook ai poveri assegnatari che devono pagarsi tutto loro perché così è scritto sul contratto. Dunque questi poveri cristi oltre a pagare un canone elevato devono anche ottemperare all’illuminazione esterna. In molti si chiedono: il comune di propria iniziativa ha asfaltato l’ex lottizzazione Belsito, spendendo tanti soldi pubblici, infatti tutti sanno che li a lottizzare ed asfaltare doveva essere chi ha venduto i suoli, ed ora per installare qualche lampione davanti a delle case popolari il capocantiere Pampina dice che il contratto non lo prevede: perché due metri e due misure?
La stampa locale ormai asservita al potere, di queste cose non parla. Fanno, invece, analisi, statistiche e sondaggi farlocchi che solo loro vedono.
Povera San Giovanni, che fine ti hanno fatto fare.