SANDOKAN: CHI L’HA VISTA LA CALABRIA?
di Pino Tassi
La nuova serie di Sandokan è terminata riscuotendo un buon successo con oltre quattro milioni di telemorenti, pardon teleutenti. Mi sia concesso di dire da profano della materia che il successo di Sandokan è la dimostrazione plastica della caduta qualitativa della nostra offerta cinematografica. Ma come dicevano i latini de gustibus non disputandum est. Possono certamente brindare al successo la Rai e soprattutto la Lux vide che ha prodotto la serie. D’altronde la famiglia Berbabei il suo mestiere lo sa fare. A me interessa esaminare il cosiddetto marketing territoriale. Ovvero: c’è stata o non c’è stata una promozione delle bellezze della Calabria a fini turistici?
CALABRIA: QUANTO CI COSTI?
Il presidente Occhiuto e il presidente Grande della Calabria Film Commission dopo la prima serata avevano rilasciato parole entusiastiche del tipo: “Sandokan è un kolossal che farà conoscere la Calabria nel mondo”. Questo era il titolo a carattere cubitale che appariva sui media del 25 novembre u.s. Come sottotitolo avevamo: “Il governatore e il presidente della Calabria Film Commission celebrano la serie-evento Rai girata nella nostra regione destinata a diventare volano turistico e produttivo per l’intera regione”. E poi Occhiuto esclamava: “C’è una scena bellissima di Sandokan a cavallo su una spiaggia. Quando hanno presentato il film al Festival di Roma, molti si chiedevano in quale parte del mondo fosse quella spiaggia. Ebbene, è la spiaggia di Grotticelle. È molto bello che la Calabria abbia vinto la concorrenza con altre regioni e abbia ospitato questo kolossal nei mesi passati”. Purtroppo per il presidente Occhiuto questa è una delle pochissime scene in cui appare la Calabria con le sue bellezze. Mi sono visto tutta la fiction per vedere questo Sandokan immerso nelle bellezze calabresi. Anche perché a sua volta il presidente Grande della Calabria Film Commission non si era contenuto: “Questa fiction, che andrà in onda per tutto dicembre, respira Calabria e ne mostra la bellezza. È stata un’operazione riuscita sia dal punto di vista del marketing territoriale sia per l’indotto economico portato nella nostra regione”. Purtroppo i pochi minuti anonimi delle bellezze calabresi non rappresentano alcun volano per il turismo in Calabria. Il marketing territoriale purtroppo non c’ è e se c’ è stato é poca cosa.
DOVE SONO STATI GIRATI GLI ESTERNI DI SANDOKAN
Il presidente Occhiuto afferma che abbiamo vinto la concorrenza con altre regioni. In realtà mentre le bellezze della Calabria, dopo i due minuti dei primi episodi, man mano sono scomparse, sono apparse al suo posto le bellezze del Lazio e della Toscana. Oggi molti si chiederanno, parafrasando il presidente Occhiuto, in quale località calabra si trova il Castello del sultano che è stato protagonista assoluto dell’ultimo episodio con le sue stanze moresche. Così come tutti si chiederenno dove si trova quel bellissmo laghetto circondato da cascatelle paradisiache dove la Marianna immerge le sue bellezze senza veli. Purtroppo per noi non si tratta nè del castello di Corigliano Rossano, nè delle Cascate di Bivongi. Purtroppo gran parte degli esterni della serie, smentendo clamorosamente le affermazioni di Occhiuto e Grande, sono stati girati nel Lazio e in Toscana.
La foresta pluviale è stata ricreata a Tivoli nel parco dei laghi dove c’è una riserva naturale con specchi d’acqua e vegetazione lussureggiante, ideale per ricreare foreste tropicali e avamposti nascosti. Le scene delle cascate sono state girate alle cascate di Chia, sempre nel Lazio. Le scene del castello del sultano del Borneo sono state girate nel castello di Sammezzano che si trova a Reggello in Toscana. Infine abbiamo l’Isola di Reunion dove sono state completate le ambientazioni tropicali completando il paesaggio del Borneo e la Thailandia con la ripresa di sfondi naturali. Non ci dimentichiamo che gran parte delle scene sulle navi e in mare sono state girate negli studi della Lux vide a Formello, sempre nel Lazio, utilizzando un’imponente struttura a 360° con cui sono stati ricreati oceani, tempeste tropicali e splendidi tramonti.
LAZIO E TOSCANA, ZERO SOLDI
Ora nasce spontanea una domanda. Se gran parte degli esterni sono stati girati nel Lazio, se una parte degli interni ha fatto risplendere le bellezze del castello di Sammezzano in Toscana, quanto avranno contribuito la regione Lazio e la Regione Toscana nel finanziare la nuova serie di Sandokan? La risposta è semplice: ZERO!!!! ZERO EURI E ZERO DOLLARI!!! La regione Lazio e la regione Toscana non hanno contribuito alla realizzazione della serie. Invece la Regione Calabria ha contribuito con un milione e passa di euro, di cui è stato già versato un anticipo di 800 mila euro alla Lux Vide. Questi i dati che ormai anche la stampa nazionale ha reso pubblici, dal Domani fino a Fanpage con articoli un po’ pungenti. Anche se va dato atto a voi di Iacchite’ di essere stati i primi a rimarcare i pochi attimi sfuggenti dei paesaggi calabresi nello sceneggiato che molti hanno osato chiamare il Sandokan calabrese.
BACKLOT: OPERA D’ARTE
A suo tempo, qualche mese fa, Striscia la notizia fece un servizio sulla famosa opera d’arte unica costata euro 560 mila euro. A seguito del servizio si scoprì che l’opera d’arte non era altro che il backlot costruito dalla Lux vide per creare gli ambienti della colonia di Labuan e di Singapore. In pratica la regione Calabria, tramite la Film Commission, ha finanziato due volte la Lux vide. Una prima volta per la collaborazione della serie che doveva mostrare le bellezze della Calabria in tutto il mondo. Tre minuti pagati oltre un milione di euro. E poi per gli interni realizzati a Lamezia terme abbiamo aggiunto un altro mezzo milione. E qui entra il famoso fattore moltiplicatore. Si dice per un euro investito dalla regione ci sono stati due euro di ritorno per lavori affidati a ditte calabresi per la costruzione del backlot e per le settimane di riprese svolte in Calabria. E ci mancherebbe pure, verrebbe da dire, che una volta finanziato il backlot, poi si andava a comprare i materiali fuori regione e si fosse portata la maestranza da altri posti. Anche perché muratori, falegnami, carpenteria, in Calabria hanno costi più bassi rispetto a tutt’Italia. Naturalmente servirebbero dati precisi sui ritorni economici dell’operazione, del cosiddetto fattore moltiplicatore. Ma i dati forniti da Regione e Film Commission sono scarsi e generici. Eppure dovrebbero fornire dati e riscontri puntuali essendo al servizio dei cittadini.
CONCLUSIONI
In ogni caso ci sono due conclusioni da fare. La prima considerazione, che è quella che mi interessa: anche in questo caso, come con i Capodanno Rai e la pista di ghiaccio a Milano, non c’è alcuna promozione di immagine o di marketing territoriale e quindi non ci sarà alcun volano turistico verso la Calabria. Con il Capodanno Rai almeno passano in tv quattro spot promozionali sulla Calabria, qui nemmeno quelli. E chiaramente non c’è alcuna critica verso la Lux vide che realizza serie televisive, ma verso la Regione che si vanta dell’operazione di marketing turistico. La seconda considerazione. In attesa di leggere i dati economici dei benefici ricevuti dalle 52 imprese calabresi che hanno lavorato per realizzare Sandokan, sarebbe interessante conoscere anche il ritorno per le ditte del Lazio e della Toscana. Se il ritorno economico in Calabria è stato doppio. Cioè dal milione investito dalla regione ne sarebbero ritornati due. A quanto ammonta il ritorno per il territorio nel Lazio e in Toscana dove le rispettive regioni non hanno messo nemmeno un soldo? Nel Lazio e in Toscana c’è stato un ritorno del mille per mille. In conclusione un’altra operazione di promozione turistica della Calabria è andata sprecata. Sembra quasi che quello che interessa maggiormente è la promozione della propria immagine.










