Sanità, il mercato dei posti letto. Scura gela Mauro e iGreco: “Il caso passa ai Ministeri”

L'ex commissario Scura e il suo vice Urbani, tuttora con le mani in pasta

Il bubbone inevitabilmente è esploso. La storia dei posti letto prima assegnati e poi revocati dall’ASP di Cosenza ha determinato la dura presa di posizione del commissario Massimo Scura e del subcommissario Andrea Urbani.

Si tratta principalmente dei 53 posti letto assegnati al gruppo iGreco e dei 60 posti letto riservati alla RSA di Caloveto, legati a doppio filo da una (presunta) convenzione che sarebbe stata firmata dai cariatesi con l’ASP. Revocati anche 25 posti letto assegnati alla neonata RSA di Roggiano Gravina. 

Una comunicazione al vetriolo è stata appena notificata al direttore generale dell’ASP Raffaele Mauro e per conoscenza al dirigente generale del Dipartimento della Salute della Regione, Riccardo Fatarella.

Scura non usa mezzi termini e informa che ha interessato del caso i Ministeri vigilanti, dal momento che ancora non si capisce perché Mauro ha revocato il bando in autotutela. In realtà, il motivo è ben chiaro ma Scura va per gradi.

“… Risultano inaccettabili – si legge nella comunicazione – le modalità con le quali codesta ASP ha inteso procedere alla revoca in autotutela di un provvedimento che costituiva il prius logico di un decreto del commissario ad acta, peraltro destinato ad essere trasmesso al Tavolo di verifica interministeriale senza alcuna preventiva forma di condivisione, né con il Dipartimento di Tutela della Salute e né tantomeno con la struttura commissariale“.

Raffaele Mauro
Raffaele Mauro

“Tale modus operandi – continua Scura – rischia di compromettere irrimediabilmente il rapporto fiduciario verso codesta direzione aziendale e ha determinato e sta determinando un serio pregiudizio, anche di immagine, alla Regione Calabria e alla struttura commissariale.

“Il provvedimento è destinato (e già lo è stato) ad essere impugnato da un numero indefinito di soggetti (sia erogatori privati che associazioni rappresentative di utenti) e l’aver revocato in autotutela soltanto dopo un mese la deliberazione precedentemente adottata, finirà inevitabilmente per diminuire in maniera significativa le chances di difesa in sede giudiziale, dell’efficacia e della legittimità del provvedimento”.

Scura sottolinea finanche l’attenzione mediatica sul provvedimento di programmazione atteso dalla notte dei tempi e va al cuore del problema.

“La notizia della revoca in autotutela ha ingenerato grandi dubbi sulle modalità di assegnazione dei posti letto programmati ed il sospetto che le scelte della Pubblica amministrazione siano orientati alla tutela di interessi provati in luogo di quelli pubblici. La condotta di codesta ASP ha evidenziato per l’ennesima volta un disallineamento tra ASP provinciali, Regione e struttura commissariale che chiaramente indebolisce la fiducia dei cittadini nelle istituzioni”. 

Da qui all’annuncio delle conseguenze il passo è brevissimo.

igreco“Ci troviamo nella scomoda posizione di dover dare contezza di quanto accaduto ai Ministeri vigilanti (che hanno già avviato l’esame del provvedimento trasmesso), senza tuttavia aver minimamente maturato la comprensione delle motivazioni, assolutamente non intellegibili in quanto non chiaramente esplicitate, che hanno indotto l’ASP alla revoca in autotutela”. 

Per fare chiarezza, il commissario Massimo Scura e il subcommissario Andrea Urbani chiedono al direttore Mauro “di descrivere l’iter e i criteri utilizzati per elaborare la proposta di riorganizzazione evidenziando come sia stato possibile formularla “in assenza dell’emanazione di appositi e specifici criteri da parte della struttura commissariale e del Dipartimento Tutela della Salute”.

Ma anche “di evidenziare eventuali profili di illegittimità della deliberazione stessa, eventualmente riscontrati in epoca successiva alla sua adozione” e “di evidenziare i motivi di pubblico interesse ovvero il mutamento della situazione di fatto ovvero la nuova valutazione dell’interesse pubblico originario che hanno determinato il ripensamento dell’Azienda”.

Come abbiamo già scritto, tutto ruota intorno ai 60 posti letto della RSA di Caloveto.

Com’è stato possibile assegnare posti letto in una struttura per la quale è ancora in corso una gara pubblica? Da qui a qualche giorno ne sapremo di più.