Il Quotidiano del Sud di ieri ha riportato una nostra vecchia notizia e cioè la lauta pensione che percepirà il Cinghiale, al secolo senatore Antonio Gentile.
Se ne va da dirigente dell’ufficio stampa, mansione MAI esercitata ma per la quale è sempre stato lautamente pagato. Addirittura, il Cinghiale è diventato dirigente da senatore, nomina che anche adesso potrebbe essere annullata, perché illegittima. Nel 2004, tanto per fare un esempio, dopo la determina di Antonio Belcastro, la “pasionaria” di sinistra Nella Fagiani chiese per se stessa lo stesso trattamento senza ottenere nulla. Perché non si chiama né Gentile né la chiamano Cinghialessa.
Ma ieri il Quotidiano ha riportato un’altra notizia che, se fosse vera, sarebbe grave e significherebbe una sonora pernacchia ai signori dell’Ordine dei giornalisti e al prode Carlo Parisi, segretario della federazione della stampa.
Sembra, secondo quanto affermato dal Quotidiano (che si è messo a scrivere di Gentile dopo averlo osannato per anni, previa ricezione di generosi finanziamenti, e dopo avere clamorosamente BUCATO la famosa notizia di Andrea Gentile indagato), che i comunicati stampa dell’ASP e dell’Azienda Ospedaliera li invii Katya Gentile. E che la stessa Katya sia in pole position per succedere allo zio e prendersi tutti i soldi che prende(va) lui.
Ma Katya non è giornalista e per svolgere questa funzione dovrebbe essere iscritta all’Ordine.
Ora, chi ci segue sa bene quanto ce ne frega dell’Ordine dei giornalisti e quanto faremmo per abolirlo e anche al più presto.
Tuttavia, ci corre l’obbligo, giusto per ricordarlo, che tutto questo sarebbe esercizio abusivo della professione, reato previsto dal nostro codice penale. Ovviamente, Soluri e Parisi, insieme al presidente nazionale Iacopino, faranno come le tre scimmiette. Figuriamoci se diranno qualcosa contro la figlia di compà Pinuzzu. E noi assisteremo al solito balletto delle clientele che privilegiano i soliti noti.