Il TAR ha accolto il ricorso dell’avvocato Siciliano per conto dell’ASP di Cosenza, il quale sosteneva a ragione che l’ufficio legale non può stare all’interno degli Affari generali, per cui le linee guida dell’atto aziendale cosentino vanno riviste e, di conseguenza, l’atto stesso va modificato.
Ora aspettiamo l’esito dei ricorsi dei sindaci del territorio, anche loro in aperta contrapposizione alle linee guida proposte dai commissari Scura e Urbani.
Adesso, alla luce della sentenza del TAR, ogni accordo possibile, allo stato, viene meno anche perché Scura deve rivedere nella parte sentenziata le linee guida e lo stesso atto aziendale che, lo ricordiamo, non è ancora operativo anche per i ricorsi dei sindaci, che molto probabilmente saranno accolti.
In sostanza, stiamo per tornare al punto di partenza perché è davvero inammissibile dare il via libera a documenti così importanti senza avere chiesto pareri a chi vive ogni giorno il dramma della sanità calabrese.
Infine, una considerazione elementare ma che, a quanto pare, neanche sfiora i pensieri dei nostri governanti sanitari. Anche un bambino capirebbe che la rete ospedaliera calabrese non può essere decisa sino a quando non ci sarà una valutazione seria delle strutture anche e soprattutto dal punto di vista sismico.
Ma per i nostri governanti questo, evidentemente, non è un problema.