Una decisione che cancella, di fatto, i decreti numero 72 del 26 marzo 2018 e 87 del 24 aprile 2018 che imponevano un tetto massimo di finanziamento per le strutture private accreditate al servizio sanitario pubblico in qualità di rimborsi per le prestazioni erogate, sforbiciata che aveva indotto i titolari delle cliniche ad annunciare riduzione degli orari di lavoro e licenziamenti di massa.
Nel testo della sentenza si legge che questo ricorso può essere accolto “sotto il profilo dell’eccesso di potere per irragionevolezza, carenza di motivazione e difetto di istruttoria”.