Scalea-Cetraro-Paola, lo squallido mercato della politica ai tempi del Gallo cedrone

IL MERCATO DELLA POLITICA TRA SCALEA, CETRARO E PAOLA

La politica-mercato che si sta consumando sul Tirreno e che costituisce un cattivo esempio che stanno dando alcuni sindaci e amministratori, é ben sintetizzato dalle parole del sindaco di Scalea, Giacomo Perrotta: “Ogni volta che mi sono rivolto a loro (Gallo e Occhiuto), o mi sono recato in Regione, non ho mai trovato le porte chiuse”.
Capita in Calabria che un fenomeno che può tranquillamente definirsi transumanza, caratterizzi la nuova classe dirigente di sindaci e amministratori che con disinvoltura svendono la propria funzione pur di ossequiare gli amministratori regionali con il cappello in mano. Tale fenomeno sta interessando in modo assai eclatante per la sua volgarità gli amministratori del Tirreno Cosentino.

Emblematici sono i casi di Scalea, Cetraro, Paola passando per Santa Maria del Cedro dove, addirittura, Occhiuto è diventato quasi una divinità, simile a Zeus. Ma qui, Ugo Vetere, furbescamente, non ha aderito a Forza Italia come ha fatto il sindaco di Scalea, Giacomo Perrotta, che è riuscito a farsi demolire l’immagine, lui che ha origini che affondano nel movimentismo e nella sinistra. Un comune, quello di Scalea, ormai segnato dalla ingordigia del Gallo cedrone che come Attila sta distruggendo tutti quei comuni a cui tende la borsa della Regione Calabria.

Lasciamo Cetraro per ultima perché qui la farsa diventa tragedia e saltiamo a Paola dove il sindaco svende la propria immagine e la propria personalità esponendosi al pubblico ludibrio con dichiarazioni indegne: «Far parte della coalizione che governa la regione e l’Italia, consente d’accelerare i progetti in corso, come il completamento delle infrastrutture, la realizzazione del porto turistico e le politiche per il turismo”.

Cioè, Perrotta e Politano la fanno proprio sporca e dichiarano al mondo intero che il loro passaggio a Forza Italia è motivato solo dalla disponibilità che Gallo e Occhiuto manifesteranno e che non avrebbero ricevuto se non avessero aderito a Forza Italia. Cose da pazzi!A Poala questa operazione squallida non ha fatto altro che ridare ossigeno a Graziano di Natale che politicamente era quasi sparito e che oggi, dopo il degrado che si è consumato a Paola ha ripreso fiato e centralità addossando al primo cittadino tutte le responsabilità per il suo assordante silenzio rispetto alla desertificazione dell’ospedale di Paola. Scalea e Paola hanno il destino segnato e siamo certi che in poco tempo i loro sindaci saranno deposti per aver seguito il peggio che il regionalismo calabrese abbia mai espresso.

A Cetraro, addirittura, si scopre che la vicesindaca, tal Barbara Falbo – allieva di Giulio Serra poi trasmigrata alla corte di Orlandino Greco, pur di mantenersi ancora qualche mese in sella alla poltrona di sindaco, per via dell’impedimento che costringe il sindaco del PD Ermanno Cennamo fuori Cetraro, si è consegnata mani e piedi al solito Gallo cedrone tentando di mettere in difficoltà, e costringerli a sostenerla, i tre consiglieri di Forza Italia Tommaso Cesareo, Gabriella Luciani, Giovanna Esposito che ormai da mesi hanno dichiarato di essere all’opposizione.

Ma la Falbo non parla, non dichiara perché non è stata lei a comunicare la sua adesione a Forza Italia, ma di fatto è stata sputtanata dalla conferenza stampa dei vertici regionali. Ma non è finita qui! Perché succede che una consigliera di forza Italia, Cristina Forestiero, un tempo vicina a Cesareo, tradendo le decisioni dello stesso e del suo partito, sia entrata in giunta da indipendente scatenando le ire di dirigenti e iscritti. Di fronte a ciò, il Gallo cedrone che li vuole tutti con sé e se ne strafotte della dignità altrui, attraverso la vicesindaca Falbo, la fa rientrare in Forza Italia col tentativo di isolare Cesareo, Luciani ed Esposito e fargli rimangiare tutte le dichiarazioni espresse in consiglio comunale sulla fine di questa legislatura che, secondo le loro dichiarazioni, si sarebbe dovuta dichiarare chiusa per Natale.

A Cetraro la vicenda è anche ridicola se si pensa che il sindaco é del PD e che finora ha goduto del sostegno di FI grazie agli inciuci tra il Gallo cedrone e Bevacqua Chiù Chiù. Qui il circolo di Forza Italia cetrarese ha, dunque, appreso dell’adesione della Falbo e del rientro della Forestiero dalla conferenza stampa dei vertici del partito regionale alla presenza di Tajani. Cioè, tutti questi dirigenti di Forza Italia, così come a Scalea e a Paola, non contano nulla, devono stare in silenzio, non possono lamentarsi e devono obbedire.
Non vi è dubbio che questi tre comuni, a causa dell’arroganza e della tracotanza del mercato rionale che ha aperto l’assessore regionale Gallo cedrone, avranno lo stesso destino che si concluderà con gli scioglimenti dei rispettivi consigli comunali se la politica ancora ha le sue regole e la sua dignità.