Rende, i lavori “arronzati” sul fiume Surdo e le minacce di Manna e De Rango al dirigente. Aceto: “Guardate che faccio brutto!”

Ci siamo occupati più volte delle connivenze e degli affari tra Marcello Mazzetta, al secolo Manna, sindaco massomafioso di Rende e il suo compare e socio in affari Massimino Aceto detto Max (https://www.iacchite.blog/rende-tutte-le-imprese-di-massimino-aceto-compare-e-socio-in-affari-di-marcello-mazzetta/).

Ad ulteriore conferma dello stretto legame tra Massimino Aceto e l’uomo che sussurra alle banconote dentro le mazzette, sindaco pro-tempore di Rende, vi è quanto rappresentato al Capo 37 dell’Ordinanza di Misure Cautelari Personali Reali emessa, il 02/11/2022, dall’Ufficio G.I.P. del Tribunale di Cosenza, dr. Pietro SANTESE, nell’ambito del procedimento penale della Procura della Repubblica di Cosenza.

In particolare, al Capo 37, il MANNA e l’ACETO sono indagati perché, MANNA Marcello, in qualità di sindaco del comune di Rende, metteva a disposizione dell’imprenditore ACETO Massimino (suo “compare” e socio in affari nella gestione di fatto delle società MARP CORPORATION S.r.l., FAD HOLDING S.r.l. e ACETO GROUP S.r.l.s.) i propri poteri e la propria funzione anche attraverso specifiche condotte contrarie ai doveri d’Ufficio, consistite in indebite ingerenze determinanti in illeciti vantaggi per l’indicato imprenditore, dal quale riceveva delle utilità e/o ne accettava la promessa …”.

Nel prosieguo della citata ordinanza, sempre al suddetto capo d’imputazione, il Giudice scrive: “… Messa a disposizione della propria funzione, concretatasi nei sopra descritti specifici atti contrari ai doveri d’ufficio, per la quale il sindaco MANNA Marcello:

  • concordava e accettava la promessa, da parte dell’imprenditore ACETO Massimino, di acquisti indebiti di “pacchetti di voto” dai competitors esclusi dal ballottaggio (tenutosi in data 09.06.2019) per assicurarsi la sua rielezione quale sindaco del comune di Rende (stante l’esplicitata importanza del mantenimento di tale carica per assicurare ulteriori indebiti affidamenti e/o maggiori liquidazioni di lavori pubblici in favore dell’ACETO Massimino) …”.

Sempre nell’anzidetta Ordinanza nella parte in cui il G.I.P. descrive i gravi indizi di colpevolezza, viene chiaramente specificato la condivisione dei profitti derivanti dalla condivisione societaria tra il MANNA e l’ACETO.

“… Come già anticipato, ACETO Massimino e MANNA Marcello sono risultati soci, sin dalla sua costituzione (avvenuta nel 2006) della società MARP CORPORATION S.r.l., la cui compagine societaria è stata, poi, artatamente modificata quando il MANNA Marcello (nel giugno 2014) è stato eletto sindaco di Rende, proprio allo scopo di dissimulare possibili situazioni, se non altro, di conflitti di interesse, stante l’assidua esecuzione di lavori pubblici, da parte dell’ACETO, presso il comune di Rende.

Alla luce di una lettura sistemica dell’intero materiale investigativo prodotto nell’ambito dell’indagine della Procura della Repubblica di Cosenza del novembre 2022 denominata “Malarintha”, è emerso un ruolo di primo piano dei rappresentanti politici del comune di Rende ed in particolare del sindaco MANNA Marcello e del consigliere DE RANGO Franchino (successivamente sindaco f.f.), che, di volta in volta, si sono ingeriti nell’iter amministrativo a favore dell’imprenditore ad essi “vicino” ACETO Massimino. Ingerenze, quest’ultime, che potevano attuarsi solo con il contributo, non meno rilevante, delle persone inserite nei settori amministrativi del comune di Rende tra cui l’ingegnere MINUTOLO Francesco.

I lavori sul fiume Surdo

L’episodio che ha visto il coinvolgimento del sindaco MANNA Marcello e del consigliere di maggioranza DE RANGO Franchino (quest’ultimo con delega alla manutenzione) i quali, con più azioni hanno indotto, anche con minacce non troppo velate – ognuno per un proprio tornaconto personale, nonché, quello di entrambi in termini di consenso politico-elettorale – il dirigente MINUTOLO a liquidare all’impresa denominata REDIMIX s.r.l.s. – quest’ultima riconducibile agli imprenditori ACETO Massimino e FLORIO Cesare – i lavori effettuati sul fiume Surdo, pur nella piena consapevolezza dell’illegittimità del pagamento, stante la palese difformità dei lavori stessi da quanto previsto in Determina.

Induzioni effettuate con vere e proprie minacce captate nel corso delle attività tecniche di carattere ambientale, profferite dal consigliere DE RANGO Franchino nei confronti del MINUTOLO: “che poi te lo dico io dove sono gli imbrogli qui (nell’amministrazione del comune di Rende), non tu, poi ti devo fare una interrogazione scritta […]No non me ne fotte niente, no non me ne fotte niente, a me mi devi rispondere e la trasmetto alla Procura, perché mo’ le mando io le cose non, non mi spavento di niente,… scusa… noi abbiamo approvato una convenzione in consiglio comunale dove quel tratto di strada ehh… dell’ospedale va avviata, va migliorata con illuminazione e marciapiede, non potete pagare Aceto… voi ci dovete mettere cinquanta pali nuovi, ex novo non sai se vengono non sai se vengono dati e la strada viene allargata, l’affidate alla Rende Servizi, momentaneamente non potete comprare un metro di filo (modo di dire che non vi erano le coperture necessarie ndr) e mi andate a spendere quarantamila euro, e poi dici a me: “chi lo ha combinato?” e perché è stato fatto” … dove è questa urgenza?…

uno: non vi ho detto niente ed è protocollata e ci vuole risposta scritta”… che poi, siccome qua, non me ne frega niente, … ho aspettato 30 anni, sto aspettando pure altri 31, adesso, in un momento, bilancio non ne tengo approvato non si sa quando viene, l’abbiamo approvato in consiglio la concessione, dico con le luci ci gabbi (imbrogli – ndr.) tu … e poi parliamo del fiume (lavori fiume SURDO – ndr.) e parliamo delle vie trasparenti, ma veramente ci vuole un cero a San Francesco sopra queste cose, eh!” […]”…

Qua è venuta gente con reazioni che qua manca un palo di luce, mancano i fili per far illuminare le lampadine … a Saporito abbiamo cinque lampadine che non usiamo pigliate da un anno, che non potete comprare un pezzo di filo … Rocchi, (contrada Rocchi –ndr.) non la potete allargare che non potete fare il contratto… là avete fatto la stessa cosa tre anni fa… non lo potete allacciare che non avete una lira, …  e queste cose le avete fatte tu… il sindaco e tu. Io non ci sto più a queste cose … la finisco ora, altro che poi andiamo a trovare scuse con Aceto e … non c’è nascondere un cazzo qua, su questa qua c’è una determina che va fatta, è apposto, mo’ regolati tu “la lettera”…

Ed ancora, l’ulteriore minaccia effettuata sempre dal DE RANGO all’indirizzo del MINUTOLO del 20.05.2019: ”che dopo ti mandiamo a riposare in Cina … due mesi (facendo intendere che nel mese di luglio era in scadenza la nomina del MINUTOLO a dirigente dei Lavori Pubblici e che non sarebbe stato riconfermato nell’incarico)” e nella medesima circostanza, battendo con i pugni sul tavolo, lo minacciava nuovamente con la seguente frase: “vado di nuovo da Marcello (MANNA ndr.) e gli dico di nuovo la stessa cosa […] poi vediamo che significa!?!”.

Ingerenze e minacce velate, praticate anche dal sindaco MANNA Marcello nei confronti del Minutolo.

In particolare, in data 26.4.2019, è stata captata una conversazione ambientale – all’interno dell’ufficio in uso al sindaco MANNA Marcello – particolarmente significativa, in quanto confermativa della piena consapevolezza, da parte dei soggetti coinvolti, circa l’irregolarità dei lavori svolti lungo le sponde del fiume Surdo, nonché circa il coinvolgimento del sindaco rispetto alla irregolare liquidazione dei lavori stessi.

Nello specifico, trattasi di conversazione intrattenuta tra il sindaco MANNA Marcello, il dirigente MINUTOLO Francesco, il dipendente comunale GUIDO Aldo (autista del sindaco), l’imprenditore ACETO Massimino ed il consigliere di maggioranza DE RANGO Franchino.

In prima battuta, mentre il sindaco MANNA era impegnato in una conversazione telefonica l’ACETO, rivolgendosi al dirigente MINUTOLO, ha confermato la sua ferma volontà di ottenere il pagamento integrale dei lavori svolti sul fiume Surdo, giungendo fin anche a minacciarlo con la frase: “ne dobbiamo parlare adesso sennò faccio brutto”. Nello specifico, l’ACETO ha rappresentato che, per la sua parte di compenso, che ha quantificato in 5/6.000 € (ossia la somma relativa alla parte della determina destinata alla “pulizia del fiume Surdo per verifica perdite rete fognante”), avrebbe potuto attendere il pagamento anche tra 3/5 anni, pur confermandone la pretesa; ed insistendo, invece, per il pagamento immediato in favore del fratello Vincenzo.

Sul punto, si evidenzia che nella composizione societaria dell’impresa REDIMIX s.r.l.s., pur essendovi tra i soci, oltre a FLORIO Cesare, anche ACETO Massimo, figlio di ACETO Vincenzo (fratello di ACETO Massimino), sostanziale dominus della società è risultato essere ACETO Massimino, come confermato dal concludente comportamento tenuto nel corso della conversazione in argomento, nonché dall’intero compendio investigativo La conversazione è quindi proseguita con la partecipazione del DE RANGO e del sindaco MANNA Marcello, i quali rivolgendosi verso il MINUTOLO, hanno confermato non solo di volere liquidare i lavori fatti dall’ACETO, ma anche la necessità di affidargliene degli altri a seguito del rilascio delle autorizzazioni da parte dell’Autorità di Bacino.

Interlocuzione, quest’ultima, confermativa della circostanza  relativa all’inserimento dei lavori in argomento nel più ampio contesto di lavori propedeutici alla realizzazione di una passerella pedonale sul fiume Surdo (di cui al LOTTO 2: “Realizzazione passerella pedonale di viale dei Giardini” dell’importo di € 370.000,00 inserito nel programma “Interventi per la riqualificazione sociale e culturale delle aree urbane degradate” a cura della Presidenza del Consiglio dei Ministri).

Inoltre, nel prosieguo della medesima conversazione, gli interlocutori hanno parlato di un ulteriore lavoro affidato dal comune di Rende ad un’altra società, denominata “A.D. CALCESTRUZZI S.R.L.S.” il cui amministratore “formale” risulta essere ACETO Daniele – quest’ultimo fratello di ACETO Massimino, ma per la quale, ancora una volta, è stato lo stesso ACETO Massimino – forte dei collusivi rapporti con gli amministratori locali – a “premere” per ottenerne la relativa liquidazione..

Rispetto a tale ulteriore lavoro, affidato dal comune di Rende con determina nr. 1528 del 03.09.2018 e di settore nr. 370 del 20.08.2018 per l’importo complessivo di € 9.222 di cui 7.685 di lavori, DE RANGO Franchino ed ACETO Massimino hanno, infatti, lamentato, nei confronti del sindaco, che il pagamento (a loro dire della somma di circa € 7.000) non fosse stato effettuato, in quanto il comune stava attendendo i fondi da parte della Regione Calabria.

Sul punto, DE RANGO Franchino ha riferito di aver già trovato, di comune accordo con il dirigente del settore finanziario Antonio INFANTINO, l’escamotage per corrispondere immediatamente la somma in argomento ad ACETO Massimino; palesando un anticipo di pagamento dell’importo dovuto prelevandolo dai fondi del comune di Rende senza attendere l’invio delle coperture finanziarie da parte della Regione Calabria

Altre conversazioni ambientali pregne di significanza probatoria si sono avute poi in data 02.05.2019, captate all’interno dell’ufficio in uso al sindaco MANNA Marcello.

In particolare, nella mattinata del 02.05.2019 si è avuta un’interlocuzione tra MANNA Marcello ed ACETO Massimino, con la partecipazione di GUIDO Aldo (autista del sindaco), avente ad oggetto – in prima battuta – il noleggio (ad un costo superiore rispetto a quello di mercato), da parte della Rende Servizi s.r.l. (società in house del comune di Rende), di alcuni trattori appartenenti ad una delle società riconducibili ad ACETO Massimino, con indebito vantaggio a favore di quest’ultimo – porzione di conversazione, questa, della quale meglio si dirà nel prosieguo, in quanto rientrante in ulteriori autonome ipotesi di reato -.

Nel medesimo contesto, ACETO Massimino ha nuovamente chiesto al sindaco di intercedere per il pagamento della somma di 32.000,00 euro, in relazione ai lavori effettuati dalla società REDIMIX s.r.l.s., identificati quali lavori fatti dal fratello “Vincenzo” (ribadendosi che nella relativa composizione societaria risulta presente ACETO Massimo, figlio di Vincenzo). Sul punto, il sindaco ha ripetutamente rassicurato l’imprenditore confermandogli che i lavori sarebbero stati pagati per come previsto in determina.

La conversazione è, poi, proseguita con argomentazioni (anche di carattere illegittimo) riconducibili alle imminenti competizioni elettorali, il cui tenore ha fatto emergere, in maniera evidente, la collusione esistente tra il sindaco MANNA Marcello e l’imprenditore ACETO Massimino, il quale – dopo avere rappresentato l’eventuale necessità di procedere anche all’acquisto illegittimo di pacchetti di voto in favore del primo, ha espressamente affermato: “… così ce li tiriamo dalla parte nostra …” (significativamente parlando al plurale, in un contesto che meglio verrà enucleato nell’apposito capitolo relativo ai rapporti corruttivi tra i medesimi esistenti) – ha ancora una volta chiesto conferma circa il pagamento dei lavori lungo le sponde del fiume Surdo ricevendo dal sindaco il suo impegno in tal senso: “lo fanno, lo fanno… il lavoro è stato fatto, ma stiamo scherzando? Lo devono fare per forza”

Così, a conferma dell’impegno preso con l’imprenditore, il sindaco MANNA Marcello, nel pomeriggio dello stesso giorno (2.5.2019), nel corso di un colloquio con il dirigente MINUTOLO Francesco, con contegno sostanzialmente impositivo, ha chiesto espressamente a quest’ultimo di procedere col pagamento dei lavori in favore dell’ACETO.

In relazione a tale esplicita richiesta da parte del sindaco (sostenuta con frasi del seguente tenore: “Pagami quella cosettina ad ACETO […] quella cosa là, quei 32.000 euro”), il MINUTOLO Francesco ha tentato di opporsi specificando che tutti i lavori previsti in determina erano stati eseguiti non a regola d’arte (utilizzando il termine dialettale “arronzati”) e riferendo, inoltre, che quelli eseguiti sul fiume “Surdo” avevano causato un danno all’amministrazione comunale, per cui lo stesso aveva avviato la procedura per trattenere, sulla somma da corrispondere alla REDIMIX s.r.l.s., quella per il ripristino dei luoghi (ossia la somma di € 17.000).

Ed allora, preso atto delle resistenze mostrate dal MINUTOLO, MANNA Marcello ha insistito a che si procedesse al pagamento della somma preventivata in determina per poi vedere come pagare il restante dei lavori svolti, paventando nel contempo la sua volontà di assegnare ad ACETO Massimino gli ulteriori lavori da svolgere sul fiume Surdo.

MANNA Marcello: “…comunque hanno fatto un lavoro enorme, mo’ voglio dire … là, hanno fatto l’ira di Dio, cioè noi non è che gli stiamo pagando tutto il lavoro fatto. Noi stiamo pagando veramente le, le, le … materie prime che hanno utilizzato e basta. Io dico in questo senso, se no veramente non ci …”;

MINUTOLO Francesco: “…Dopodiché c’è bisogno di un tot per ripristinare, allora noi gli tratteniamo le somme …”;

MANNA Marcello: “No, non, no”;

MINUTOLO Francesco: “… del ripristino perché è un danno che ha subìto l’amministrazione”;

MANNA Marcello: “Ma noi dobbiamo … scusate, noi adesso dobbiamo intervenire di nuovo sul fiume”;

MINUTOLO Francesco: “Si, ma come infatti ho tutto quanto, posso intervenire sul fiume”; MANNA Marcello: “E quindi se abbiamo tutto … e dobbiamo incominciare ad intervenire sul fiume, ma questi intanto non ci si mettono”;

MINUTOLO Francesco: “Mo’ io ho le autorizzazioni …”;

MANNA Marcello: “Questi non ci si mettono ora … dicono se tu neanche mi paghi, io vengo a fare il lavoro come uno stupido? Non lo faccio, hai capito qual è il problema? Cioè, io dico, dobbiamo ancora pagare la ERREDDI (Redimix n.d.r.) e iniziamo a pagare questi, poi il resto … piano, piano. E intanto gli facciamo fare quest’altro lavoro sul fiume”).

A tale richiesta il MINUTOLO ha, nuovamente, tentato di opporsi (con l’esplicita affermazione: “Ma sul fiume loro hanno fatto una cosa non autorizzata non possiamo mettere benzina, sindaco”); al ché, MANNA Marcello, con tono perentorio e di prevaricazione, ha chiesto al MINUTOLO di visionare gli atti relativi alla determina in argomento: ”Ma me le fate vedere le carte? No, mi dovete far vedere le carte […] Fate, vi chiedo scusa, però fatemi vedere le carte”

Ebbene, dopo le topiche conversazioni avvenute in data 2.5.2019, si sono avute altre interlocuzioni di particolare interesse probatorio in ordine all’illegittimo pagamento dei lavori in favore dell’imprenditore ACETO Massimino, anche con riguardo alla società A.D. Calcestruzzi s.r.l., nonché interlocuzioni relative alle imminenti competizioni elettorali, dal cui tenore si è avuta l’ulteriore conferma del sostegno illegittimo (stante la promessa di pagamenti indebiti di pacchetti di voto, come sopra descritta) da parte del medesimo ACETO nei confronti del MANNA.

Tale vicenda è, risultata essere la prima, significativa, espressione di un collaudato modus operandi, caratterizzato da collusioni e cointeressenze, come sopra indicato, e che, nel caso di specie, ha fatto emergere la sussistenza di reciproci vantaggi illeciti – in un contesto sinallagmatico – tra l’imprenditore ACETO Massimino ed il sindaco MANNA Marcello, nonché tra il medesimo imprenditore ed il consigliere DE RANGO Franchino.

A conferma della sussistenza di un collaudato modus operandi finalizzato a favorire l’Aceto grazie all’intercessione degli organi elettivi e concretizzatosi nell’affidamento di ulteriori lavori rispetto a quelli inizialmente previsti, si pongono le dichiarazioni rese dall’ing. Minutolo Francesco

DOMANDA: Cosa può riferire in merito ai lavori eseguiti sul fiume Surdo dalla impresa riconducibile ad Aceto Massimino?
RISPOSTA: Posso riferire che all’impresa riconducibile ad ACETO Massimino, aggiudicataria dei lavori di cui mi chiedete, sono stati affidati ulteriori lavori su disposizione verbale di DE RANGO Franchino.

Quanto dichiarato dall’Ing. Francesco Minutolo si pone in aperto contrasto con quanto affermato dal sindaco facente funzioni. In tale occasione il De Rango ha restituito un’immagine della Giunta Comunale “prigioniera” dei dirigenti comunali arrivando ad affermare che “a mio avviso la Giunta comunale è un organo che si limita a ratificare le proposte dei dirigenti tecnici del Comune. A mio avviso la Giunta non ha un potere di iniziativa. Per me la giunta non ha alcuna funzione di controllo”… Cazzate, ovviamente…