La Procura Europea indaga anche dal Lussemburgo sul ‘modello diga’: si teme la sua applicazione col Ponte di Messina

di Marco Preve

Fonte: Repubblica

Il dossier riguardante l’appalto per la nuova maxi diga di Genova è arrivato in Lussemburgo, nella sede dell’Eppo, ovvero la nuova Procura Europea Eppo (European Public Prosecutor’s Office) ed è sul tavolo di Laura Codru?a Kövesi il primo procuratore capo di Eppo.

Le competenze della Procura Europea riguardano principalmente reati, come frodi, corruzione e riciclaggio, che ledono gli interessi finanziari dell’Ue. All’interno di questo contesto le indagini sul Pnrr rappresentano, al momento, la principale attività della struttura.

Le indagini sulla diga – come aveva rivelato Repubblica a novembre del 2023 – sono coordinate dalla sede italiana di Eppo, che ha i suoi uffici a Torino ed è guidata dal magistrato Andrea Venegoni, proveniente dalla Cassazione ma in passato pm proprio a Genova.

L’attenzione dell’Eppo è dovuta a due motivi. Il primo è legato ai dubbi, anzi alle accuse contenute nelle delibere di Anac, nella sentenza dei giudici del Tar e nell’esposto di Italia Nostra depositato lo scorso autunno dall’ex procuratore della Corte dei Conti Ermete Bogetti: riguardano le procedure definite “anomale” di appalto e le condizioni economiche ritenute oltremodo favorevoli per il consorzio Breakwater guidato da Webuild al quale sono stati affidati i lavori che, al momento, vengono stimati in un miliardo e 300 milioni. Ma c’è una seconda ragione che preoccupa non poco i magistrati europei. Il “modello diga” potrebbe essere applicato anche all’appalto per il ponte sullo stretto di Messina. Fortissimamente voluto dal ministro delle Infrastrutture Matteo Salvini che pensa di affidarlo con una procedura in deroga al consorzio Eurolilnk, con capogruppo di nuovo Webuild.

L’Anac, come raccontato ieri dal nostro giornale, ha concluso i suoi accertamenti durati due anni con una delibera di 50 pagine in cui contesta ad Autorità Portuale e Commissario per la diga le procedure seguite (o meglio non seguite) per l’assegnazione dell’appalto, nonché la possibilità per Webuild di ottenere automaticamente delle varianti, con ulteriori esborsi pubblici, in relazione alle facilmente prevedibili, secondo Anac, problematiche geologiche collegate alle operazioni di basamento a fondali fangosi di 50 metri di profondità.

Esattamente quello che si teme possa accadere con il ponte di Messina ma in questo caso con incrementi di costi enormi e già previsti a carico delle casse pubbliche.

E mentre i magistrati dell’Eppo lavorano in silenzio su tutti gli atti dell’appalto diga, la politica rumoreggia dopo aver appreso che Anac ha tramesso la propria delibera alla Procura della Repubblica e a quella della Corte dei Conti, ipotizzando illeciti penali e danni erariali da parte di Autorità Portuale e Commissario per la diga.

A destra parte la consueta offensiva contro il “partito del no” per voce di un presidente della Regione Giovanni Toti sprezzante: «Ancora una volta un’opera fondamentale viene contestata per un vizio di forma e non di sostanza. Se qualche pubblico funzionario ha scelto la via più breve rispetto ai cavilli burocratici che avrebbe rallentato o addirittura impedito la Diga, allora va premiato e dovrebbe avere la gratitudine di tutti. La mia Liguria combatterà sempre l’ipocrita forma a discapito della sostanza».

A sinistra si alza un coro di sdegno e condanna. «Conoscere e rispettare le procedure, applicarle correttamente è il modo più sicuro e veloce per portare a casa il risultato. Evidentemente Toti e Bucci, abituati a strepitare e travolgere le regole, pur amministrando da molti anni ormai, non hanno ancora imparato le norme della pubblica amministrazione, facendo un danno al nostro territorio» dicono i segretari del Pd ligure e genovese Davide Natale e Simone D’Angelo. I deputati dem Andrea Orlando e Valentina Ghio annunciano un’interrogazione. Va detto che alla fastosa cerimonia di inaugurazione dei cantieri – quando già erano note tutte le modalità dell’appalto – parteciparono applaudendo importanti esponenti del Pd come i deputati Luca Pastorino e Paola De Micheli.