Nel processo Vatileaks 2 sulla divulgazione dei documenti riservati della Santa Sede i promotori di giustizia hanno chiesto la condanna di mons. Lucio Angel Vallejo Balda, di Francesco Immacolata Chaouqui (3 anni e 9 mesi), ex componenti della Commissione Cosea sulle finanze vaticane, del loro ex collaboratore Nicola Maio e del giornalista Gianluigi Nuzzi, autore del libro «Via Crucis».
Richiesta di assoluzione per insufficienza di prove, invece, per l’altro giornalista imputato, Emiliano Fittipaldi, autore del volume «Avarizia».
L’udienza di oggi, dedicata alle requisitorie dei promotori di giustizia Gian Pietro Milano e Roberto Zannotti e alle arringhe dei difensori, ha dato il via alla fase finale del processo. Altre due udienze sono fissate per domani e mercoledì, giorno in cui, salvo imprevisti, dovrebbe arrivare la sentenza.
Francesca Chaoqui è la pierre cosentina di San Sosti, che si è trovata improvvisamente catapultata alla ribalta nazionale per la sua consulenza al Vaticano ma che, dopo qualche anno, è finita coinvolta nello scandalo della fuga di notizie sui segreti della Santa Sede spifferati ai giornalisti Nuzzi e Fittipaldi.
La Chaoqui è accusata di aver tradito il Papa e di essere uno dei “corvi” del Vaticano ma si è sempre dichiarata innocente ed ha sfruttato questa improvvisa popolarità per fare decine e decine di apparizioni televisive sciorinando a dire il vero una buona vis comunicativa.
Chaouqui: «È surreale»

«È surreale. Che altro posso dire? Domani ci sarà la nostra arringa e vedremo». Così ha dichiarato Francesca Chaouqui subito dopo l’udienza, informando lei stessa i giornalisti della richiesta di una condanna a 3 anni e 9 mesi da parte dei promotori di giustizia vaticani.
L’ex consulente vaticana si era presentata in aula con il figlio nato lo scorso 14 giugno.
« Aver portato mio figlio con me nel tribunale vaticano non è una provocazione – ha detto prima di entrare – ho necessità di allattarlo ogni tre ore ma in ogni caso lui è il protagonista fin dal primo giorno di questa vicenda. in quanto si è voluto agire contro una donna incinta».
Ma già prima di arrivare in Vaticano aveva parlato del processo su Twitter e Facebook.
«Sono sicura delle condanne per tutti» ha scritto qualche giorno fa su Twitter, mentre stamattina su Facebook dichiarava: «Diranno di me tutto il male, diranno che ho tradito il Papa, diranno parole di odio, chiederanno che sia condannata senza prove per un reato che non ho mai commesso».
