Sciolti per mafia i consigli comunali di Lamezia, Cassano e Isola

Pino Galati e Paolo Mascaro

Adesso è ufficiale. Il consiglio comunale di Lamezia Terme è stato sciolto per infiltrazioni della criminalità mafiosa per decreto del Consiglio del Ministri. La decisione è stata presa nel corso della riunione dell’esecutivo che si è tenuta a Roma questo pomeriggio a partire delle 16. Lo stesso provvedimento e con le stesse motivazioni è stato preso per i comuni di Petronà e fuori provincia di Cassano (Cosenza), Marina di Gioiosa Jonica (Reggio Calabria) e Isola Capo Rizzuto (Crotone).

L’organo ispettivo della Commissione d’accesso si era insediato a Lamezia il 9 giugno, quando ormai da tempo l’ipotesi dell’accesso antimafia al Comune era diventata sempre più concreta dopo l’operazione “Crisalide” contro la cosca Cerra-Torcasio-Gualtieri. Il 6 settembre era poi arrivata la richiesta di proroga per altri tre mesi firmata dal prefetto di Catanzaro Luisa Latella. I loro lavori si erano però conclusi prima dello scadere del termine previsto per dicembre. La proposta fatta al Ministero dell’Interno, con una relazione specifica, è stata quella dello scioglimento. E’ la terza volta che il Consiglio di Lamezia viene sciolto per mafia: i precedenti nel 1991 e nel 2002. A nulla è valso lo sciopero della fame del sindaco Paolo Mascaro e l’ accorato appello a Minniti da parte del deputato Pino Galati.

Stesso iter anche a Cassano Ionio e a Isola Capo Rizzuto. Nella cittadina ionica anche il sindaco Gianni Papasso aveva vivacemente protestato contro la proposta di scioglimento.
La commissione d’accesso antimafia a Cassano era stata “esortata” da un’interrogazione parlamentare del 17 novembre dello scorso anno, firmata dal senatore Nicola Morra, da Luigi Gaetti, vice presidente della commissione nazionale antimafia, Enrico Cappelletti, Mario Michele Giarrusso, Vincenzo Santangelo e Manuela Serra tutti del Movimento 5 stelle.
L’interrogazione invitava l’allora ministro dell’Interno Angelino Alfano a «valutare la sussistenza dei presupposti per la rimozione del sindaco e lo scioglimento del consiglio comunale di Cassano all’Ionio per infiltrazioni mafiose, laddove vi sia l’evidenza di favori erogati da parte di un ente, come il Comune di Cassano all’Ionio, attraverso il proprio sindaco, a persone che sarebbero collegate alla ‘ndrina della Sibaritide, così come emerso dall’operazione antimafia “Omnia”».
Tra i passaggi più forti dell’interrogazione, Morra chiedeva se «si fosse a conoscenza dei relativi collegamenti con la mafia locale, nonché di quanto questi abbiano determinato le scelte nella gestione del denaro pubblico attraverso affidamenti diretti».

I tempi ora, sono quelli indicati dal 143 del Tuel: in attesa del Decreto del Presidente della Repubblica, il Prefetto sospende dalla data di deliberazione del Consiglio dei Ministri gli organi dalla carica ricoperta. I commissari straordinari resteranno in carica per un periodo che va dai 12 ai 18 mesi (prorogabili fino ad un massimo di 24) e assumeranno tutti i poteri del Sindaco, della Giunta e del Consiglio.