In merito all’ articolo pubblicato il 4 maggio scorso dal titolo “Usb Scuola denuncia: “Personale Ata discriminato da presidi decisionisti e sindacati complici” abbiamo ricevuto una richiesta di diritto di replica che concediamo, al netto delle espressioni offensive che ovviamente non riportiamo e delle penose richieste di “rimozione” dell’articolo come se fossimo ancora… in epoca fascista.
USB SCUOLA DENUNCIA: “PERSONALE ATA DISCRIMINATO DA PRESIDI DECISIONISTI (https://www.iacchite.blog/usb-scuola-denuncia-personale-ata-discriminato-da-presidi-decisionisti-e-sindacati-complici/)
In relazione alla rappresentazione dei fatti descritti nell’articolo in questione, occorrono alcune precisazioni e considerazioni necessarie e doverose.
a) È alquanto presuntuoso da parte dell’USB Scuola Cosenza, sindacato con una rappresentatività alquanto marginale nel panorama sindacale e scolastico italiano, pretendere di impartire lezioni di “normativa scolastica” a Dirigenti scolastici che ne sono adeguatamente edotti in virtù di uno studio approfondito e che, nello svolgimento della loro attività professionale, osservano scrupolosamente le leggi ed i regolamenti vigenti, garantendo la massima trasparenza e correttezza nel trattamento dei lavoratori scolastici in ogni loro atto dirigenziale;
b) Le dichiarazioni riportate nell’articolo dell’USB Scuola Cosenza non trovano alcun riscontro fattuale e probatorio poiché, a differenza da quanto sostenuto dall’autore, non risulta che i Dirigenti scolastici tirati in ballo abbiano emesso alcun atto formale che abbia potuto pregiudicare i diritti dei lavoratori, ma hanno sempre operato nel rispetto delle disposizioni contrattuali e delle indicazioni ministeriali…
L’autore dell’articolo e l’USB Scuola Cosenza fanno finta di ignorare, o forse effettivamente ignorano, che il Personale ATA che a partire dal 16 aprile ha sottoscritto un nuovo contratto di supplenza breve, per poter esercitare il “diritto di proroga” previsto dal D.L. Coesione, approvato dal Consiglio dei Ministri il 30 aprile 2024, e al fine di evitare il depennamento dalle Graduatorie di Istituto in cui risulta inserito, deve formalizzare l’abbandono delle supplenza breve sottoscritta a partire dal 16 aprile ed accettare il “nuovo incarico” a tempo determinato, ai sensi dell’articolo 21, comma 4-bis.2, del decreto-legge 22 giugno 2023, n. 75, convertito, con modificazioni, dalla legge 10 agosto 2023, n. 112, fino al 15 giugno 2024.
Orbene, in relazione alla normativa sopra menzionata, non risulta che il Personale ATA, in servizio presso le Istituzioni scolastiche dei Dirigenti scolastici della regione Calabria in generale e della provincia di Cosenza in particolare abbia ricevuto alcun provvedimento dirigenziale con il quale sia stato impedito l’esercizio, nei modi previsti dalla normativa vigente, del loro “diritto di proroga” come previsto dal D.L. Coesione citato ovvero che abbia determinato il depennamento di detto personale dalle Graduatorie di Istituto; piuttosto i Dirigenti scolastici della provincia di Cosenza, come tutti gli altri, hanno garantito il buon funzionamento della pubblica amministrazione e la tutela dei diritti dei lavoratori, nel pieno rispetto delle normative vigenti.
Il Presidente Struttura regionale ANP Calabria
Domenico A. Servello
Non bisogna essere fini esegeti delle modalità espressive delle organizzazioni (con tanto di “o” minuscola) corporative, dirigenziali o filopadronali, per accorgersi del timore che la crescita dell’Unione Sindacale di Base nella Scuola come in tutti i comparti del Lavoro Pubblico e Privato sta suscitando.
E fa bene l’ANP (Associazione Nazionale Presidi) ad essere preoccupata della sua crescita, data la sua incompatibilità assoluta con la visione ideologica di cui questa organizzazione è portatrice, i suoi programmi e la sua pratica. Visione che è ben evidente proprio dallo spazio enorme che l’ANP sta ricevendo da un Ministro che quotidianamente esprime posizioni reazionarie inaccettabili e dai mass media sempre più allineati a un modello di informazione stile veline MINCULPOP, come denunciato pubblicamente in questi giorni.
Questo legame non ci stupisce, vista la voglia di dirigente-podestà che questa organizzazione ha in testa e cerca di far passare.
Lo sconsiderato attacco che fa l’organizzazione corporativa denominata ANP inorgoglisce l’USB e ci conferma di essere nel giusto. Rigettiamo l’idea del dirigente intoccabile, vero e proprio deus ex machina, che dal chiuso della sua stanza emana diktat imperativi e decide monarchicamente le sorti di un’Istituzione pubblica, la cui gestione deve essere per noi al massimo democratica, collegiale, trasparente. La storia dell’USB, la sua cultura e il suo dna confliggono con ogni idea di aziendalizzazione della Scuola, di mercificazione del sapere, di managerialità padronale nella gestione.
Sappiamo come la critica e la dialettica democratica ad alcuni non piacciano affatto, ma l’arroganza di chi presume di possedere scettri, di imporre ordini, di “comandare” con discrezionalità anzi arbitrio, non sarà da noi mai accettata. Si vorrebbero i poteri assoluti dei dirigenti su orario di servizio, sulle assunzioni e sui licenziamenti del personale, sui provvedimenti disciplinari da usare come una clava, sulla conduzione delle scuole. Si vorrebbero eliminare le prerogative degli organi collegiali e delle Rsu, riducendone al massimo le competenze. Si vorrebbe dirigere la scuola come un’azienda privata senza neppure i sindacati in mezzo ai piedi. Si vorrebbe disporre a totale piacimento del personale docente e Ata.
Crediamo che la politica dell’ANP abbia inciso negativamente e non poco sui livelli di convivenza tra personale docente e Ata e dirigenti nelle scuole, creando spesso un clima pesante di scontro e mortificazione di cui non si sente affatto il bisogno e tentando di diffondere nel mondo del lavoro scolastico divisioni e subalternità ai “capi”. Non a caso l’ANP è stata da sola ad applaudire all’obbrobrio della “buona scuola” di renziana memoria.
La nostra critica è funzionale sempre alla tutela dei diritti contrattuali delle lavoratrici e dei lavoratori che difenderemo costantemente e ovunque, in ogni sede si preferisca. Non è certo l’“immagine dei DS” (che concetto mai sarà?) ad essere da noi intaccata ma contrasteremo sempre e in ogni modo gli atti che non permettono l’esercizio di questi diritti, perseguendo un interesse pubblico e generale. Se ne faccia una ragione la prode ANP Calabria, evidentemente abituata a non avere interlocutori che la contrastino.
Nel merito (ma non avevamo certo bisogno del parere dell’ANP, per noi, ça va sans dire, del tutto insignificante) viene confermato quanto l’USB sostiene da giorni e cioè il sacrosanto diritto dei collaboratori scolastici con contratto a supporto dei progetti PNRR alla proroga del loro contratto, rinunciando a eventuali supplenze brevi senza che scattino depennamenti dalle graduatorie in cui sono iscritti.
Peccato che alle nostre lettere, come a quelle dei lavoratori, alcuni dirigenti non abbiano inteso rispondere. La dimensione pubblica è stata dunque necessaria e per noi sempre lo sarà. Il meschino tentativo di metterci il bavaglio è destinato a fallire miseramente né certo ci intimorisce il fare bellicoso, tutt’altro: non molleremo di un centimetro su dialettica democratica, libera espressione del dissenso, agibilità sindacali, diritti. A differenza di quanto blatera l’ANP, noi non facciamo finta di niente ma riceviamo quanto ci riportano quotidianamente lavoratrici e lavoratori che con dignità non si spaventano di alcunché, riferiscono quanto succede a loro e nelle scuole dove lavorano e naturalmente sono già pronti a esprimerlo in ogni sede opportuna. La dignità non è in vendita e l’USB sarà sempre al loro fianco.
Per finire, se mai qualche dirigente in preda a “libido imperandi” e allergico al dissenso si dovesse ispirare alle parole dell’organizzazione corporativa denominata ANP interpretandole come un via libera a tentativi di limitare l’agibilità dell’USB all’interno della scuola che dirige pro tempore, sentendosi magari “sicuro e con le spalle coperte”, non esiteremmo noi ad agire a tutti i livelli e in tutti gli ambiti per impedire operazioni antidemocratiche e antisindacali.
USB Scuola Cosenza