Sette anni senza Piero

SETTE ANNI SENZA PIERO

di Sergio Crocco

Sette anni, sette lunghissimi anni. Sette anni in cui è successo tanto, tantissimi. Ed è successo senza Piero. Sarebbero stati gli stessi questi anni se Piero fosse stato in vita? No, ovviamente no, certamente no. Non so “come” sarebbero stati diversi, ma Piero avrebbe dato, come ha sempre fatto, un’impronta diversa alle dinamiche cosentine. Non parlo di dinamiche ultras, che al momento sono il mio ultimo pensiero.

Ma nel mondo giovanile, e non solo, cosentino, la figura di Piero Romeo determinava, e in qualche modo ancora determina (vedi La Terra di Piero) equilibri, situazioni, iniziative, risorse che questa città sprigiona un po meno da quando Piero ci ha lasciati. Accennavo alla Terra di Piero. Ho sempre l’illusione che Piero riviva in questa realtà. In maniera ovviamente indegna rispetto alla sua grandezza, cerchiamo di fare ciò che lui avrebbe fatto. In ogni occasione e decisione da prendere la stella polare è sempre il suo esempio, e sull’immaginare come Piero si sarebbe comportato. Però siamo sempre nel campo delle ipotesi e dei tentativi di omaggiarne la memoria seguendone l’esempio.

La verità è che Piero Romeo manca e manca terribilmente. Tutti i tentativi, più che meritori, di riportarne in vita gesti e conoscenze, sono bellissimi ma cozzano con l’idea che la voce di Piero non la sentiamo, i suoi gesti non li vediamo, la sua solidarietà fattiva, per quanto ci sforziamo di imitarla, sarà sempre e per sempre unica ed irripetibile. Piero manca a me da fraterno amico e manca a tutti noi. Manca a voi ragazzi che frequentate questa tribuna. Manca ad una città che ormai basa sulla prepotenza i suoi equilibri. Con Piero la nostra Cosenza non sarebbe ciò che è diventata. Noi ci siamo sforzati e ci sforziamo, ma non avremo mai la sua forza ed il suo carisma. Non avremo mai quell’impercettibile dote che rendeva Piero Romeo un invincibile guerriero che vinceva le guerre senza torcere un capello a nessuno.

Hasta Siempre Piero Romè