Sì al ddl Nordio: addio abuso d’ufficio, stretta sulle intercettazioni. “Dedica a Berlusconi”

(di Adriana Logroscino – corriere.it) – Otto articoli che aboliscono l’abuso d’ufficio, tutelano «il terzo estraneo» nelle intercettazioni e dispongono l’obbligo di interrogatorio preventivo per il ricorso alle misure cautelari che sarà deciso da un collegio di tre giudici. La Camera ha approvato in via definitiva il disegno di legge firmato dal ministro della Giustizia Carlo Nordio con 199 sì e 102 no. Oltre alla maggioranza, favorevoli +Europa, Azione e Italia viva.

«L’abolizione dell’abuso d’ufficio non ha niente a che fare con la lotta alla corruzione — dice il Guardasigilli —. Abbiamo abolito la “paura della firma”. Produrrà un effetto benefico sull’efficienza». Nel segno di Forza Italia La riforma della giustizia è, con premierato e Autonomia, uno dei tre assi dell’alleanza nel centrodestra, quello più caro a FI. Il viceministro forzista, Francesco Paolo Sisto, intesta infatti il voto di ieri al fondatore del partito: «Con questa approvazione inizia per l’Italia un “new deal” teso a restituire ai cittadini la fiducia nella giustizia. Non possiamo che dedicare il traguardo al nostro presidente Silvio Berlusconi. La guida di Antonio Tajani ha rilanciato il Dna di Forza Italia». Esulta anche lo stesso segretario azzurro: Tajani parla di «grande svolta»» e indica come «prossimo passo la separazione delle carriere» che «non è punitiva».

Entusiasta anche l’altra anima centrista della maggioranza, Noi moderati di Maurizio Lupi: «Il ddl Nordio è un pilastro fondamentale per riformare la giustizia e costruirne una più equa». Parla di «giustizia più giusta» Ciro Maschio, presidente della commissione Giustizia (FdI), e di «vantaggio per il Paese» Davide Bergamini della Lega. La strategia della Lega Ma la Lega festeggia anche un altro provvedimento: l’emendamento al ddl Sicurezza, all’esame davanti alle commissioni Giustizia e Affari costituzionali, che sembra pensato per proteggere il ponte sullo Stretto dalle proteste. Una proposta di modifica, presentata appunto dal Carroccio, prevede un’aggravante se «la violenza o minaccia a un pubblico ufficiale è commessa al fine di impedire la realizzazione di un’opera pubblica o di una infrastruttura strategica».

Quindi in queste circostanze «la pena verrebbe aumentata». Non solo. Nel suo attivismo parlamentare e politico, anche molto dialettico dentro il centrodestra, la Lega annuncia un ulteriore emendamento, questa volta al dl carceri. Per escludere dai programmi di giustizia riparativa (e quindi dagli sconti di pena) reati come stupro di gruppo, riduzione in schiavitù, terrorismo. Le «maggiori garanzie» Il ddl Nordio appena approvato dal punto di vista del merito cancella del tutto il reato di abuso d’ufficio: contestatissimo dagli amministratori locali, anche del Pd, che lamentavano come nella stragrande maggioranza dei casi non si arrivasse a sentenza.

Altro aspetto centrale della legge, in senso garantista, riguarda la disciplina delle intercettazioni: è ampliato il divieto di pubblicazione, ora consentita solo se sono adoperate nel dibattimento, e si dispone il divieto di rilascio di copie. Viene ridimensionato l’ambito di applicazione del reato di traffico di influenze, incrementando però le sanzioni. Ancora: descrizione solo sommaria del fatto oggetto di indagine negli avvisi di garanzia, per assicurare maggior riservatezza. Infine, sarà un organo collegiale a disporre la custodia cautelare in carcere, solo dopo un interrogatorio, mentre vengono concesse al pm meno possibilità di ricorrere in appello in caso di reati meno gravi.