Ritardi infrastrutturali e fatalità: la “strada della morte”, stavolta, s’è portata via Mattia Salvatore Porto. Il ventunenne di Papanice, frazione di Crotone, domenica sera era alla guida di una Toyota Yaris presa a noleggio e viaggiava in direzione sud verso il crotonese. Insieme a lui c’erano a bordo altre quattro persone.
I cinque stavano facendo rientro da Napoli quando, ad un certo punto, per cause ancora in via di accertamento e secondo una prima sommaria ricostruzione tutta da confermare, la vettura, nei pressi del curvone posto sulla Statale 106 tra il Parco archeologico di Sibari e quel ponte grazie al quale la statale oltrepassa il Crati, invece di virare verso sinistra, ha invaso la corsia opposta toccando di striscio un’Audi A1, condotta da un uomo di Rossano, e sfondando poi il guardrail e finendo la propria corsa sotto il viadotto che attraversa il fiume. Nessun incidente frontale, quindi, come inizialmente emerso.
Pesante il bilancio: oltre al ragazzo deceduto, cinque i feriti totali di cui almeno due di loro verserebbero in condizioni definite critiche e di questi uno A.B. di 19 anni al momento sarebbe in coma. Sia la vittima che il giovane in coma frequentano il nautico “Ciliberto” di Crotone.
Il giovane ventunenne, sbalzato nell’impatto fuori dall’abitacolo, sarebbe morto sul colpo. Il corpo è stato poi recuperato dai Vigili del fuoco del distaccamento di Rossano. I due feriti gravi, invece, sono stati subito soccorsi dai sanitari del 118 e trasferiti d’urgenza a Cosenza mentre gli altri occupanti le autovetture sono stati trasportati al “Giannettasio”.
Sul posto sono intervenute le ambulanze del Suem, le squadre di Anas, i Carabinieri della Compagnia di Cassano e la Polizia stradale.
Il famigerato curvone tra il Parco archeologico di Sibari e il ponte del Crati, colpisce ancora: il terribile incidente di sabato sera s’è verificato proprio nel tratto in cui il 14 agosto del 2021, a seguito di uno scontro frontale fra una Renault Clio e una Mercedes, morirono i tre ventenni a bordo della Clio: due ragazze di venti e ventuno anni di Cassano e Castrovillari e un ragazzo di 24 anni di origini marocchine ma residente pure a Cassano. Quel tratto, infatti, considerata l’inclinazione della curva, se affrontato senza la dovuta attenzione e il rispetto dei limiti di velocità, porta a far prendere ancora più spinta alle vetture con tutte le conseguenze del caso. Per alcuni versi, anche se in direzioni opposte, l’incidente di ieri e quello di agosto del 2021 mostrano diversi punti di contatto. L’ennesima tragedia ha riaperto la questione dei ritardi atavici nell’ammodernamento infrastrutturale della Sibaritide. I lavori del nuovo tratto Sibari-Rossano della Statale 106 dovrebbero partire del 2025 ma il primo progetto del tratto che ingloba quel lotto funzionale risale, addirittura, al 1999-2000.
Nel 2019 ci furono notevoli polemiche che videro al centro l’allora Lega Nord perché il partito di Matteo Salvini spostò 7 miliardi di euro dall’ammodernamento della 106 al pagamento delle quote latte agli allevatori del nord. Ritardi atavici che in questi giorni stanno caratterizzando anche il dibattito dell’alta velocità ferroviaria: la linea jonica non si sa ancora se e quando avrà accesso alla Tav in progettazione sul Tirreno ma, al momento, non è chiaro se nella tratta Sibari-Catanzaro entro il 2026 si completerà per davvero almeno l’elettrificazione in quanto i lavori hanno già subito dei ritardi visto che doveva concludersi inizialmente nel 2023. Mentre a Sud di Catanzaro ancora è tutto in alto mare. Fonte: Gazzetta del Sud