“Al più tardi entro dopodomani ci saranno le autopsie sui corpi”. Lo ha detto all’agenzia giornalistica Agi il procuratore di Castrovillari, Eugenio Facciolla, in riferimento al duplice omicidio che ha visto come vittime un sorvegliato speciale, Pietro Greco, 39 anni, di Castrovillari, e un imprenditore agricolo, Francesco Romano, 44 anni, di Corigliano. I corpi dei due sono stati trovati questa mattina in un’auto, in contrada Apollinara di Corigliano. Sarebbero state due le armi utilizzate: un mitragliatore kalashnikov e una pistola calibro 9. I colpi sparati da quest’ultima pare però che siano andati a vuoto. “Non possiamo confermare alcun dettaglio tecnico – ha detto però Facciolla – visto che abbiamo da poco terminato i rilievi. Per le indagini, abbiamo già qualche idea in testa“.
Alla luce delle modalità dell’agguato, sembra farsi strada la pista dell’omicidio di ‘ndrangheta. E’ infatti un agguato in pieno stile mafioso quello costato la vita ai due uomini. I loro cadaveri sono stati trovati stamani all’interno dell’auto Fiat Punto grigia di Romano, ferma in una stradina di campagna in un agrumeto alla periferia di Corigliano-Rossano. Sono stati alcuni agricoltori di passaggio a notare la vettura e poi i due corpi riversi nell’abitacolo ed immediatamente hanno avvertito i carabinieri. Il duplice omicidio potrebbe essere avvenuto tra la serata di ieri e l’alba.
Ieri sera, infatti, i familiari delle due vittime, separatamente, avevano presentato denuncia alle forze dell’ordine perché i loro congiunti non erano rientrati a casa, ignorando che fossero insieme. Greco, conosciuto dalle forze dell’ordine per traffico di droga, dal 2015 si era trasferito da Castrovillari a Cassano allo Ionio e, secondo quanto si è appreso, era ritenuto dagli investigatori un esponente emergente della criminalità, mentre Romano era sì noto anche lui a carabinieri e polizia ma per piccoli fatti. L’ipotesi, dunque, è che la vittima designata dell’agguato fosse Greco.

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Ma perché i due erano insieme e cosa ci facevano in una zona di campagna? E come facevano gli assassini a sapere di poterli trovare in quel luogo? Tutte domande alle quali stanno cercando di dare risposte i carabinieri del Nucleo investigativo del Comando provinciale di Cosenza che insieme ai colleghi della Compagnia di Corigliano conducono le indagini dopo i rilievi effettuati sul luogo dell’agguato dove sono intervenuti anche gli agenti della Squadra mobile di Cosenza. Domande che, allo stato, non sembrano destinate a trovare una rapida soluzione. Gli investigatori stanno anche sentendo i familiari delle vittime per cercare di ricostruire le loro ultime ore di vita. Ma la tipologia dell’agguato e le armi che sarebbero state usate lasciano propendere per un attacco studiato a tavolino e non frutto del caso o dell’improvvisazione. Sul luogo del duplice omicidio sono stati repertati decine di bossoli, segno evidente della volontà omicida e della preparazione di chi ha fatto fuoco contro Greco e Romano.
I corpi delle vittime sono stati trasferiti nel cimitero di Cassano allo Ionio e tra domani e giovedì sara’ effettuata l’autopsia. L’inchiesta è coordinata dal procuratore di Castrovillari Eugenio Facciolla, che stamani ha compiuto un sopralluogo sul teatro del duplice omicidio, ma non è escluso che col passare delle ore il fascicolo possa essere trasferito alla Direzione distrettuale antimafia di Catanzaro, in considerazione delle modalità mafiose dell’agguato.