Ferdinando Aiello, Enza Bruno Bossio, Stefania Covello, Ernesto Magorno. Ormai agiscono sempre in quattro… Come i quattro amici al bar di Gino Paoli o come i quattro cani per strada di Francesco De Gregori o come I Magnifici Quattro o come I Quattro dell’Ave Maria o… come meglio vi aggrada.
Firmano interrogazioni parlamentari “informatissime” (l’esperto di servizi segreti è Ferdinando, visto che ha uno zio potentissimo), improbabili dichiarazioni a sostegno di Lucio Presta, che dovrebbe denunciarli per i danni che gli portano. E non si vergognano…
Sono la faccia “impresentabile” del PD (compresa la signora Covello, che ha raccolto lo “scettro” del suo trasversalissimo padre. Per non parlare dell’ormai leggendaria Madame Fifì, al secolo Enza Bruno Bossio) eppure ancora riescono a mettercela. Inevitabile che qualcuno glielo ricordasse: da facciatosta a faccia di culo poi il confine è molto labile, quasi come quello tra mafia e stato, che i nostri Magnifici conoscono molto bene per sfruttarlo continuamente a vantaggio delle loro tasche.
Nessun senso del pudore…
E allora la satira colpisce: e se continueranno ad esternare (speriamo di no) sarà ancora più pungente.