In questi giorni la procura della Repubblica di Cosenza è stata oltremodo impegnata a convocare cittadini perbene che hanno avuto la grave colpa di esprimere un parere del tutto personale, nonché costituzionalmente legittimo, su un articolo pubblicato da Iacchite’.
Riteniamo che a nostra insaputa (almeno a Scajola compravano gli appartamenti) sia stato introdotto il reato di “apologia di iacchitè”. La cosa interessante risiede nell’identificazione dei rei fatta attraverso la registrazione su un social network. Se ciò fosse confermato per l’identificazione in aeroporto sarebbe sufficiente fornire il proprio nickname al posto del passaporto.
Piuttosto ci saremmo aspetti che qualcuno si occupasse delle madri e padri di famiglia, fatti passare per LSU, che sono stati costretti ad operare negli uffici del Comune di Rende sulla base della delibera di giunta n. N° 220 DEL 29-10-2015 fondata su una normativa abrogata ed interpretata ad uso e consumo degli estensori verso i loro protetti.
Sfruttare gente espropriata del lavoro, essenzialmente per bancarotta aziendale, economicamente debole, che non può permettersi illustri avvocati, non è bello; se poi vengono infrante le leggi dovrebbe intervenire lo stato con tutte le sue emanazioni a fare chiarezza per accertare se si configurano reati riconducibili ad un abuso e penalmente perseguibili. Invece niente … tutto tace. Persino una semplice interrogazione al sindaco che prevedeva la risposta a semplici domande, a cui sarebbe stato opportuno fornire subito spiegazioni, ad oggi è rimasta lettera morta.
Ci siamo chiesti quale potesse essere la causa di questo pasticcio unico nella storia dell’Italia repubblicana. Per dare un’interpretazione al fenomeno e, nel contempo, facilitare il compito della Procura della Repubblica (intesa come istituzione) ci siamo esercitati a rileggere il testo del deliberato. Abbiamo notato che ricorrono delle paroline chiave:
- L’oggetto “Approvazione progetti per l’attuazione di lavori socialmente utili, mediante I’ utilizzo di lavoratori in mobilità …”
- ATTESO che l’ Amministrazione Comunale, in considerazione delle restrizioni dettate dalle recenti Leggi Finanziarie particolarmente rigide soprattutto in tema di assunzioni e spesa del personale da parte degli enti pubblici in generale, ha ravvisato la convenienza di avvalersi dell’opportunità di utilizzare i lavoratori percettori di trattamento previdenziale, di cui al sopra richiamato art.7 lgs. 468/1997
- VALUTATA pertanto l’opportunità di approvare i progetti per lavori socialmente utili allegati sub A),sub B), sub C), sub D) e sub E), alla presente per fame parte integrante e sostanziale
- Ai lavoratori impiegati nel progetto … nessun emolumento sarà dovuto al Comune;
- Di dare altresì atto che detto personale, il cui impiego non determina l’instaurazione di alcun rapporto di lavoro
Siamo andati a verificare cosa è stato deliberato negli allegati e … Sorpresa!
La “Dott.ssa Isa Napoli intende avvalersi delle procedure del D.Lgs. 468/97, per l ‘utilizzo diretto di due (2) lavoratori titolari di trattamento previdenziale per prestazioni di attività socialmente utili …, da destinare al proprio Settore per attività di supporto ….
Stesso dicasi che il “Dott. Antonio Infantino intende avvalersi … di una unità in possesso di laurea in matematica ….”
Nonché del mitico Ing. Francesco Minutolo, che per non farsi mancare niente intende avvalersi di udite udite citiamo testualmente dall’ allegato C)
“UNITA’: n. 1 in possesso di laurea in Ingegneria elettronica.”
“QUALIFICA: Addetti agli affari generali, attività di supporto al Settore “Lavori Pubblici” nella progettazione di opere pubbliche ed impiantistica comunale.”
Aggiungiamo noi con competenze nel controllo della temperatura dei contenitori dei gelati dei bar, con cui il nostro ha una certa familiarità, almeno a detta di certa stampa (non si sa mai).
Infine nell’allegato D) c’è posto per tutti con una legge abrogata :
“I Responsabili dei diversi Settori dell’Ente intendono avvalersi delle procedure del D.Lgs. 468/97, per l’utilizzo diretto di ventiquattro (24) lavoratori titolari di trattamento previdenziale per prestazioni di attività socialmente utili di cui all’art. 1 – comma 2 – lett. d) del D.Lgs. n. 468/1997, da destinare ai propri Settori per attività di supporto ….”
Carne da macello!
E ci fermiamo: per chi fosse interessato la delibera è pubblica (occorre saperla solo ottenere).
Alla luce di quanto esposto ci siamo chiesti cosa potrebbe celarsi dietro questa meschinità sostanziata da un atto formale di una giunta comunale, composta da insigni giuristi, in dispregio delle leggi e della dignità delle persone. Organismo che, arrogantemente, non si perita di fare chiarezza verso l’opinione pubblica libera da condizionamenti.
La risposta non la conosciamo (non si sa mai con l’aria che tira) possiamo lasciare al lettore la conclusione, raccomandandogli di non pigiare sul tasto “mi piace”, non si sa mai!
Di seguito, una tabella chiarificatrice a beneficio di coloro ai quali non piace l’articolo.
Sono i soldi che prendono gli illustri dirigenti del Comune di Rende.
Per evitare speculazioni ci siamo informati su cosa significa la colonna “indennità di risultato”.
Sempre a beneficio di coloro a cui non piace l’articolo, citiamo: CONSIGLIO DI STATO, SEZ. III – sentenza 3 febbraio 2015 n. 472 che recita:
la retribuzione di risultato “è strettamente correlata alla realizzazione dei programmi e progetti aventi come obiettivo il raggiungimento dei risultati prestazionali prefissati e il rispetto della disponibilità complessiva di spesa assegnata alle singole strutture …”.
Programmi e progetti, guarda caso quelli invocati dai dirigenti e ratificati dalla giunta comunale, sulla base di una legge inesistente e sulla pelle dei poveracci al solo beneficio dei compari.
Ci è difficile concludere. Potremmo dire “Manna vai a casa” ma non avrebbe senso, potremmo chiedere ai partiti della coalizione perché essere complici, ma devono ancora incassare le prebende.
Ci sentiamo di scrivere semplicemente e solo VERGOGNA.