Tutta Soverato è in subbuglio dopo l’annullamento da parte del Tar della delibera che aveva prorogato le concessioni demaniali. Si parla di protesta degli operatori balneari, che si sentono danneggiati dal Tribunale amministrativo, mentre il sindaco si è già schierato ampiamente dalla loro parte. La sentenza del Tar ha riacceso una ferita aperta: quella di un sistema che non ha ancora trovato il suo equilibrio tra regole e bisogni reali. E se sindaco e operatori balneari protestano, dall’altra parte c’è Azzurra Rita Ranieri che ha già esternato la sua soddisfazione per il pronunciamento del Tar e non rinuncia a replicare a quanto dicono i balneari.
di Azzurra Rita Ranieri
Non ho mai nascosto i miei interessi dietro la carica che ricopro, che ho sempre onorato con onestà e disinteresse. Ho sempre rispettato il mio ruolo e le leggi: tanto che, ogni volta si è discusso di concessioni, ho scelto di assentarmi dall’aula consiliare.
Lo scorso anno, ho anche scritto una lettera al Sindaco e al Segretario comunale chiedendo che la mia assenza fosse formalmente giustificata, poiché era in corso una causa al TAR e non intendevo partecipare al Consiglio influenzata da malumori. L’ho fatto perché sono super partes.
Non ho mai approfittato del mio incarico per ottenere favori. Né io, né la mia famiglia (e con “famiglia” intendo mio padre, mia madre, i miei fratelli, i miei congiunti e mia figlia) abbiamo mai chiesto nulla a questa Città.
Forse è proprio questo il problema. I “concessionari” – sui quali avrei più di una ragione per esprimermi – sono stati sempre rispettati da me, fino all’ultimo giorno di validità delle loro concessioni. Molti di loro non saprebbero nemmeno riconoscere il suono della mia voce, eppure sanno bene che avrei avuto tutto l’interesse a sedere in Consiglio comunale, in una Città dove oggi si governa con una lista civetta, saltata sul carro della Maggioranza, in Consigli Comunali vuoti con votazioni Bulgare e prive di voti liberi.
Purtroppo il livello culturale è così basso da permettere queste illazioni diffamatorie.
E purtroppo, questa Città non potrà mai davvero crescere: proprio a causa della mentalità di certa gente. Lo stato in cui versa quella che un tempo era la “Perla dello Ionio” ne è la prova più evidente.
Il ricorso è stato promosso da cittadina, non da consigliera comunale. Gli atti sono pubblici e reperibili presso l’Albo Pretorio: nessun abuso, nessun occultamento.
Non ho bisogno di una carica per tutelarmi o per darmi un prestigio. La tutela mi viene dalla legge – quando viene applicata – e il prestigio da ciò che ho costruito con il mio lavoro e da quanto ha creato mio padre, che ha davvero portato lustro a Soverato.
Noi non ci siamo mai sognati di impedire l’accesso alle spiagge libere, né di mandare migranti a fare la guardia notturna agli ombrelloni, facendoli dormire in spiaggia e naturalmente senza contratto.
Questo non è “fare politica” o politicizzare come vi piace dire. Questo è sfruttamento.
E voi, cari balneari, ne siete protagonisti.
Il Sindaco e l’Assessore sono la causa della vostra disfatta, lo sono i loro abusi, e la loro incapacità di gestire la cosa pubblica in maniera imparziale.
Ranieri vuole solo poter lavorare, proprio come voi.
Le affermazioni rivolte nei miei confronti sono gravemente diffamatorie, oltre ad incitare l’odio nei miei confronti. E per ovvie ragioni, saranno affrontate nelle sedi opportune.
Purtroppo siete una lobby.
E una lobby pericolosa.
Oggi, più che mai, questo è evidente.