SPEZZAN0 SILA, L’ENNESIMA FARSA
A cosa serve un Consiglio Comunale? Cosa si decide in un Consiglio Comunale? Perché si fanno i Consigli Comunali? Far parte del Consiglio Comunale di Spezzano Sila e cercare di rispondere a queste domande è impresa improba e davvero desolante. Perché?
Semplicemente perché veramente in pochi, nel corso di questi ultimi anni, avete deciso di seguire il regolare svolgimento delle sedute. A dire il vero sarebbe bastato assistere al Consiglio Comunale celebrato giovedì 8 maggio. Un giorno storico perché lo Spirito Santo evidentemente si è concentrato solo sui cuori e sulle menti di 133 Cardinali per individuare il nuovo Papa, distraendosi e permettendo che a Spezzano andasse in onda un film già visto e di cui conosciamo trama e finale.
Ieri però, a tutto questo, si è aggiunta la farsa, la rabbia e la consapevolezza che il nostro paese non crescerà mai. Il Gruppo Consiliare di opposizione di cui faccio orgogliosamente parte lo scorso mese di marzo aveva presentato due interrogazioni per portare in Consiglio elementi di discussione che, una volta tanto, esulassero dalle Varianti di Bilancio che sono gli unici punti da mesi inseriti nell’ordine del giorno.
La prima di queste interrogazioni riguardava i lavori che ormai da tempo si stanno trascinando su Piazza delle Fontane. Abbiamo fatto presente che il progetto iniziale è stato stravolto, che il materiale usato non è quello previsto e forse non risponde alle esigenze che la struttura richiede, che spesso è transennata per interventi che dovevano essere conclusi, che le infiltrazioni d’acqua che avevano minato la piazza precedente sono ancora tutte presenti ed attive, che nonostante nulla fosse concluso e per la solita mania di grandezza e megalomania che caratterizza la maggioranza, sono stati spesi ulteriori soldi pubblici (circa 12 mila euro, al netto di smentite) per una inaugurazione che puzza tanto di beffa. Abbiamo anche chiesto che finalmente ci venga inviato, al fine di poterne rendere conto alla popolazione, l’intero carteggio riguardante i lavori e soprattutto le relazioni che hanno spinto ad apportare tante modifiche.
La risposta della maggioranza, ovviamente, non c’è stata in quanto il consigliere Alessandro Granata, con fare infastidito, ci ha fatto sapere che “essendo le domande poste di carattere tecnico, non era in grado di dare risposte esaurienti e che l’unica cosa che posso affermare è che i lavori non ancora finiti” e perciò si è limitato (bontà sua) a leggere il compitino che gli avevano imboccato materializzatesi sotto forma di una relazione firmata dall’ing. Salvatore Modesto, RUP del Progetto, e da Angela Papaianni, Direttore dei Lavori. Una paginetta come si fa alle elementari e nella quale nessuna risposta alle nostre domande trovava posto.
La seconda interrogazione riguardava la situazione di un nostro concittadino al quale prima veniva concesso un parcheggio per motivi legati alla sua salute e poi, a distanza di qualche giorno, inopinatamente gli veniva revocato. Il tutto, ovviamente senza spiegazione alcuna e senza spiegarne i motivi. Inoltre sono più di sei mesi (documenti alla mano) che il nostro concittadino ha richiesto l’accesso agli atti (esercitando un suo sacrosanto diritto) e per questo ha presentato anche un esposto presso la Procura della Repubblica e avvisato il Prefetto.
Tenendo fede ad una coerenza di cui gli va dato atto, il sindaco (o chi per lui) ha tenuto fede a sé stesso e mai si è sognato di rispondere alle richieste del cittadino, come invece prevede la legge e soprattutto il buon senso. Durante la lettura della nostra interrogazione (nella quale abbiamo chiesto i motivi che hanno prima portato alla concessione e quelli che poi hanno portato alla sua revoca, il perché non si permette al cittadino di accedere agli atti e nella quale, in premessa, abbiamo chiarito che il nostro agire era volto a capire se ci sono state degli errori dell’Ente e che non significava prendere le difese di una parte o dell’altra, ma solo pretendere l’affermazione di un diritto e in un senso o nell’altro) venivamo interrotti dal Presidente del Consiglio che ci chiedeva di stringere i tempi (dimenticando il ritardo ormai consueto con il quale iniziano i lavori e sempre per colpa della maggioranza). Una volta formulate le nostre domande il Sindaco, dall’alto della tipica insofferenza che vive quando viene messo in difficoltà, ci ha semplicemente risposto (non senza propinarci il solito discorso fine a sé stesso sulla solidarietà e sull’attenzione verso chi ha bisogno) che essendoci un procedimento penale in corso non poteva fornire informazioni al riguardo.
In pratica l’esecutivo sceglieva di non rispondere a nessuna delle due interrogazioni venendo meno a principi democratici che dovrebbero essere alla base del vivere comune e cioè la condivisione delle informazioni e il rispetto della dignità umana.
Quindi la seduta è stata dichiarata chiusa con buona pace per chi attendeva risposte da chi non è abituato a dare spiegazioni.
Gruppo Consiliare Insieme, un futuro possibile, Aurora Crocco, Gianluca Curcio, Fiorenzo Pantusa, Giovanni Zumpano