Stanotte ci è apparso in sogno San Francesco di Paola ed era incazzato nero. Tramite noi vuole far sapere a tutti i calabresi – ma specialmente a quel politico il cui cognome fa rima con bacarozzi – che ‘sta storia del ponte sullo Stretto è una grande fregatura.
Certi personaggetti della politica calabrese, così ha esordito – tanto che per un attimo abbiamo pensato che fosse… Crozza che imitava De Luca – , si permettono di scomodare il mio nome affermando che mi vogliono intestare il ponte sullo Stretto. Pensano in questo modo, questi soggetti, di acquistare benevolenza e fama.
Questi mortali peccatori devono sapere che non so che farmene delle loro promesse di aria fritta. Come si permettono di venire ad infastidire, a disturbare, a corteggiare. Chi sono costoro? Chi è questo Alfredo Antoniozzi? Chi è? Per caso il padre di quel Tancredi che pensava in un eccesso di tamarraggine di essere l’erede di Tancredi d ‘Altavilla? E mentre il figlio minacciava di trasferire carabinieri perché conoscente del questore, lui, il padre, che pensa di fare? Di costruire il ponte millantando la mia conoscenza, la conoscenza di San Francesco di Paola?
Ho passato la pratica a Totò (che è un mio valido collaboratore) che mi ha detto: fermi tutti, fermi tutti… vediamo chi è questa famiglia di tromboni… trombone il padre e trombetta il figlio…
Ma come si permettono, tutti costoro, di disturbarmi, a me che nemmeno il Re Luigi XI di Francia ha saputo corrompere quando pretendeva un miracolo per farlo guarire. Poi San Francesco si è messo ad urlare nel sogno… Io i miracoli li faccio solo per la povera gente, non certo per venditori di fumo, per politicanti di facili promesse, per impresari che imbrosano…
E poi, a questi intelligentoni che parlano della bellezza del ponte, vorrei dire: se il ponte fosse stato una cosa realizzabile e utile non l’avrei costruito quando ero in vita? Se fosse stato utile, ero così sciocco ad attraversare lo Stretto su un mantello che i reumatismi che allora mi sono preso per l’umido e l’acqua ce li ho ancora conficcati nelle ossa e nel sangue? Però pensandoci bene quasi quasi vado a rifare un nuovo accordone con il Diavolo per la costruzione di questo nuovo ponte. Ai miei tempi presi per i fondelli il Diavolo facendo transitare sul ponte che gli feci costruire a Paola per primo un cane invece di un cristiano in modo che nemmeno un’anima andasse all’inferno.
Oggi invece potrei mantenere il patto e avrei solo il dubbio di chi far passare per primo in modo da regalare la sua anima al Diavolo. Ci sarebbe solo l’imbarazzo della scelta. Ecco, potrei far passare tutti costoro che mi stanno importunando, da Antoniozzi padre ad Antoniozzi figlio. Oppure potrei far passare con loro Magorno, e perché no anche Orsomarcio e anche l vostro carissimo presidente Robertino da Cusenza. Lui non si preoccupi, che l’offesa fattami al Capodanno di Amadeus non la dimenticherò mai. Mi ha trattato come l’ultima ruota del carro. Ne deve accendere di “cirogeni” prima di avere il mio perdono. Intanto vada a togliere il mio nome da Germaneto…
Ad attraversare il ponte per primi potremmo prevedere un bel gruppo con Matteo Salvini, il Cazzaro verde, in testa, con al fianco Giorgia e poi Robertino da Cusenza e tutto il codazzo al seguito. Compresa la scorta delle forze dell’ordine (arrassusia e manculucani). Forse sarebbe la volta buona di liberarsi di un po’ di nulafacenti, perdigiorno, parassiti e perditempo. Per loro la vita è divagamento, vanagloria, bla bla bla, schiumazza e bava alla bocca.
Peccato che il Diavolo mi ha fatto sapere che non se ne fa nulla perché non gli risulta che costoro abbiano un’anima e in più di questi personaggi non saprebbe che farsene nemmeno all’inferno. E poi perchè anche lui ci tiene a mantenere intatta la bellezza dello Stretto di Calabria. A quel punto mi sono svegliato di botto per la felicità e purtroppo non era vero nulla. Era tutto un sogno. Però il bla bla bla purtroppo era vero e imperversa ancora oggi, domani e per sempre. Povera Calabria nostra.