“State uccidendo Casali del Manco”: Iazzolino risponde per le rime al sindaco Martire

dalla pagina FB di Salvatore Iazzolino, consigliere comunale di Casali del Manco ed ex sindaco di Casole Bruzio

Come molti di voi sapranno, l’altro giorno ho abbandonato la seduta del Consiglio comunale in polemica con il sindaco.

Ho preso questa decisione dopo che il primo cittadino di Casali del Manco mi ha accusato, con un tono da bullo prossimo allo scurrile, di essere “invidioso” e “di aver fatto il sindaco di Casole Bruzio per sei lunghi anni senza lasciare traccia alcuna”.
Al contrario di quanto ritengono velatamente (sempre velatamente!) le leggiadre fanciulle e gli eterei fanciulli del Movimento Presila Unita, il motivo del mio abbandono non risiede nel merito delle affermazioni del sindaco.
E se me ne sono andato “infelice’ perché con le vostre scelte state UCCIDENDO Casali de Manco.

Ritorniamo al punto. La prima affermazione (“sei invidioso”) non può toccarmi particolarmente perché non appartiene al linguaggio della politica e delle istituzioni, ma piuttosto è tipico delle comari riunite nel vicinato.
Ancor meno può offendermi la seconda affermazione sul mio operato da sindaco (“non hai fatto niente”) sulla cui bontà sono disposto a confrontarmi in un pubblico dibattito.
Ho abbandonato il Consiglio comunale perché il Sindaco ha spezzato un tacito accordo fra galantuomini, ha dimostrato scarso galateo istituzionale ingerendo in questioni che riguardano uno dei comuni estinti.

Il sottoscritto non è mai entrato nel merito delle dinamiche interne di altri comuni, non si è mai permesso, nemmeno nella fasi più cruente della campagna elettorale, di ricordare a Stanislao Martire di come, durante la sua sindacatura, Pedace fosse diventato un “COMUNE MOBILE” dove chi “faceva per sé faceva per sedici” e dove lo smart working era pratica diffusa anche prima dell’avvento del Covid.

Non gli ho mai chiesto PERCHÉ ha premiato un dipendente nominandolo Responsabile di Settore e contestualmente si è costituito PARTE CIVILE nel procedimento penale che vede coinvolto il dipendente stesso.
Non gli ho mai chiesto se veramente fosse ignaro di quella vicenda (grave) o se ne fosse a conoscenza (doppiamente grave).

Non gli ho mai ricordato di come Pedace fosse assurto all’attenzione dei TG nazionali non per premi (come accaduto per Casole Bruzio), ma per note vicende di cronaca giudiziaria.
Non gli ho mai chiesto perché durante la sua sindacatura sia stato sollevato dall’incarico l’allora Responsabile del Settore Tecnico, così come non gli ho mai chiesto informazioni sul “CASSETTO” che indusse “lo smemorato che abita sui monti” a non ricandidarsi.
Non gli ho mai chiesto se ci fossero stato lavori affidati in somma urgenza e mai liquidati e perché l’OPPOSIZIONE DI ALLORA FOSSE SILENTE E ACCONDISCENDENTE.

Non gli ho chiesto tante altre cose perché ritenevo che la battaglia politica, seppur aspra, si dovesse fare sul PRESENTE e sul FUTURO di Casali del Manco e non su come sono stati amministrati i cinque comuni estinti.

È una questione di STILE. Qualità che evidente manca al nostro primo cittadino.
Detto ciò, manifesto la mia difficoltà a fare politica in un clima di perenne campagna elettorale, in cui alle questioni di MERITO si risponde con proclami e slogan. È ormai consolidata la prassi di sbandierare risultati “PRIMA CA SE RICOGLISSINU ERA FERA”.
È difficile dialogare con chi snobba il Consiglio comunale preferendo smanettare con lo Smartphone, salvo poi intervenire “CUMU U PRIEVITE SUVIERCHIU” con discorsi che nulla hanno a che fare con il merito di ciò di cui si sta discutendo.
È difficile dialogare con chi applica il “DISCORSO PRO FORMA” (“neve buona”, “studio americano”, “amico norvegese”, “nostra terra di Presila”, “perla della Sila”) ad ogni discussione, indipendentemente dal contenuto e dal contesto..
È difficile, credetemi. È veramente difficile. E io sono stanco.