Stefania Covello: il niente mischiato col nulla

Superare l’incoerenza politica, o i tanti salti della quaglia della Dorina Bianchi, lo ammetto anche io, è cosa ardua, non solo in Italia, ma in tutto il mondo.

Un record, quello del cambio del partito, che la Dorina Bianchi è destinata a detenere per molto tempo. Eppure c’è qualcuno che possiamo accostargli, non tanto per il cambio di partiti, ma piuttosto per lo sviluppato senso di opportunismo che le accomuna.

Questo altro soggetto, di cui non abbiamo nessun motivo per vantarcene,  è la deputata del PD, nonché membro della segreteria nazionale Stefania Covello.

Una della frasi più famose “coniate” da uno degli autori più cari al deputato segretario del PD calabrese Ernesto Magorno (come tutti sappiamo affiliato alla cosca dei Muto di Cetraro), Totò Riina, che così recitava: tu sei il niente mischiato col nulla, sembra fatta su misura proprio per lei. Le calza a pennello.

Infatti, si dice che fu proprio Magorno a chiedere a zu Totò di coniare un epitaffio proprio per la sua collega. E zu Totò, che è un uomo di mondo e si sa, gli è bastato dare una occhiata alla deputata per coglierne l’essenza. Mai definizione fu più azzeccata.

Franco-Covello La Stefania, figlia d’arte di un altro campione della coerenza politica, Franco Covello, inizia la sua ascesa politica nelle file del centrodestra con la sua elezione a consigliere comunale nel 1997 con una lista civica legata al clero cosentino.

Nel 2002 viene rieletta e nel 2003 si iscrive al gruppo consiliare di Forza Italia, per poi passare nel 2003 alla Margherita di Rutelli.

Nel 2006 diventa assessore alla Pubblica Istruzione, politiche culturali e beni culturali della Provincia di Cosenza, a guida Palla Palla. Un passaggio fondamentale per la sua carriera che le permetterà di sedere anche sugli scranni della Regione a marchio Margherita. Per poi approdare diritta nel 2013 in parlamento con il marchio PD. Nomina sponsorizzata dall’allora reclutatore renziano Carbone. Che in quel tempo aveva mandato di fare campagna acquisti in Calabria.

E lei, che di questo campa, non si è fatta pregare due volte, e con il suo fare servile si è subito conquistata un ruolo speciale nel cuore di Renzi. Che le affiderà diversi incarichi, tra i quali quello di responsabile delle politiche per il Sud.

stefania-covello-graziano-delrioUna carriera, quella di Stefania, tutta improntata sul lecchinismo, il familismo amorale perpetrato dal padre e sull’esasperato opportunismo che la contraddistingue. Infatti, come dice zu Totò,  nonostante gli incarichi di prestigio e di responsabilità, nessuno sa chi è e cosa ha fatto per la collettività, oltre a prendersi lo stipendio da parlamentare e a sbrigare dalla mattina alla sera ‘mmasciate agli amici suoi e del padre.

A dire il vero c’è una cosa che sa fare e che tutti le riconoscono ed è quella che non perde mai occasione per farsi fotografare insieme a Renzi. Che lei adora, e venera più di Dio.

Dove lo vede vede a Renzi si cci ‘mbruscinia  ‘nguaddru ca mancu na gatta morta.

E’ talmente insipida e insapore che a confronto u risu squadatu du spitali para na leccornia da grande chef.

Cena di lavoro all'Ariha Hotel, l'albergo de iGreco. Si riconoscono, oltre ai fratelli Greco, Luca Lotti, Stefania Covello, Ernesto Magorno e il "solito" Aiello
Cena di lavoro all’Ariha Hotel, l’albergo de iGreco.
Si riconoscono, oltre ai fratelli Greco, Luca Lotti, Stefania Covello, Ernesto Magorno e il “solito” Aiello

Di lei non sappiamo come passa le giornate, politicamente parlando. Cosa fa tutto il giorno in giro per Roma, e per gli uffici pubblici. Di lei non sappiamo niente. Perché lei, come dice zu Toto, è il niente. E niente sa e niente fa.

Quali siano, ad esempio, le iniziative politiche che ha preso per il sud, a cominciare dalla lotta alla ‘ndrangheta, non è dato sapere. Argomento del quale lei, intrallazzata com’è nel partito, si guarda bene dal parlare. Che direbbe poi don Ernesto Magorno se lei osasse esprimersi sulla presenza di mafiosi all’interno del suo ultimo partito, cioè il PD?

Non può fare torto né a lui né ai tanti picciotti che sulla sua omertà contano. Dentro questo già squallido quadro, la Stefania fa in modo di non interrompere i rapporti con Occhiuto e con i suoi fidi dirigenti comunali. Nominando come suo portaborse il figlio del più noto ingegnere Pecoraro, il vero padrone del Comune di Cosenza.

Una nomina che gli permette di avere una via privilegiata al quarto piano del Comune, per sbrigare ‘mmasciate ai suoi amici senza incorrere in qualche diniego da parte di Occhiuto. Tutto finalizzato all’intrallazzo personale. Tutto calcolato.

E’ chiaro a tutti che questa si trova dove si trova, per i soliti giochi di potere e tutte le porcherie  che i politici mettono in campo solo per la propria sistemazione economica e quella dei loro parenti. Una come lei non merita di stare dove sta.  Perché non se l’è conquistato sul campo.

Non ha nessun merito, se non quello di leccare ed essere la figlia di. Una figura evanescente che appare e scompare a comando dei potenti. Questo è il suo ruolo. Non ha fatto e non farà mai niente per i cosentini e per i calabresi.

Perché oltre a non avere  nessuna capacità di critica e nessuna autonomia di pensiero, non dimentichiamoci che la sua forza sta tutta nel suo becero opportunismo. E se non c’è zuppa per lei, state certi che dei vostri problemi non gliene può fregare de meno. E su questo, come ho detto, se la gioca alla grande con Dorina Bianchi. E come diciamo a Cosenza, allo stato, tra tutte e due un si vota u riastu.

GdD