Nella vicenda Cucchi abbiamo assistito “ad una attività ossessiva di depistaggio andata avanti per 9 anni: dall’ottobre del del 2009 e fino all’ottobre del 2018. Questa attività illecita – ha proseguito Musarò – è poi proseguita in maniera inaudita fino al 2021: spero che questa sia l’ultima puntata di una saga durata 15 anni“. Sono queste le parole del pm Giovanni Musarò nel corso della requisitoria, davanti al giudice monocratico di Roma, chiedendo tre condanne nei confronti dei carabinieri accusati di avere dichiarato il falso durante il processo sui depistaggi legali alle indagini sul caso di Stefano Cucchi.
In particolare il pm Giovanni Musarò ha sollecitato una condanna a 4 anni e 2 mesi per Maurizio Bertolino all’epoca dei fatti maresciallo presso la stazione di Tor Sapienza, a 3 anni e 6 mesi per il maresciallo Giuseppe Perri e a 4 anni per Prospero Fortunato all’epoca capitano e comandante della sezione infortunistica e polizia giudiziaria presso il nucleo Radio Mobile di Roma. Quest’ultimo ha scelto di essere giudicato con il rito abbreviato. Nei loro confronti vengono contestati, a seconda delle posizioni, i reati di depistaggio (per quanto affermato durante le indagini) e falsità ideologica commessa dal pubblico ufficiale in atti pubblici.
In apertura di udienza gli avvocati di due parti civili, entrambi agenti della Penitenziaria, hanno annunciato la revoca delle costituzioni: una decisione che lascia intendere una intesa extragiudiziale sul risarcimento. Fonte: Il Fatto Quotidiano