Stige e Calabria Verde, ma lo sapete che Palla Palla è (anche) assessore alla Forestazione?

Se c’è ancora qualcuno convinto che la Regione non sia responsabile diretta dello sfacelo di Calabria Verde e dello scandalo del disboscamento della Sila, per come emerge dall’ operazione Stige e adesso anche dalla questione del “distacco” del sindaco di Acquaro, basta leggere le carte.

La disposizione di Giuseppe Oliva, del Dipartimento 5 Agricoltura, Foreste e Forestazione, lascia ben poco spazio ad altre ipotesi: c’è scritto, con dovizia di particolari, che loro, come Dipartimento, sono i controllori di Calabria Verde e di tutti i boschi della Sila, anche da un punto di vista di controllo contabile, fondo economie e così via.

La disposizione, nel suo insieme, è la prova più lampante per evidenziare che la Regione non ha fatto nulla per il controllo che essa stessa, attraverso il dirigente del Dipartimento, dichiara di dover fare.

RegioneCalabria Con la L. R. 25/13 la Giunta regionale, per il tramite del Dipartimento Agricoltura, Foreste e Forestazione, del Dipartimento Bilancio e Patrimonio e del Dipartimento Controlli, esercita la vigilanza sull’Azienda Calabria Verde e su tutta la forestazione.

Il direttore generale in particolare provvede a deliberare sull’organizzazione degli uffici in attuazione dell’atto aziendale; ad attuare il programma regionale della forestazione e redigere i relativi piani annuali di attuazione; ad approvare il bilancio preventivo e le variazioni da apportare nel corso dell’esercizio; ad adottare il rendiconto generale, previa relazione del collegio dei sindaci; a proporre alla Giunta l’acquisizione di terreni e boschi da rimboscare; a deliberare in ordine a concessioni, autorizzazioni, contratti e convenzioni; a coordinare le attività dei direttori, amministrativo e tecnico, ai quali assegna gli obiettivi annuali; ad attuare il piano regionale antincendi boschivi.

Il collegio dei revisori assolve poi alla vigilanza sulla gestione finanziaria dell’azienda, riferendo su di essa al comitato tecnico di indirizzo e alla Giunta.

Ma in mancanza di tale nomina, come nei fatti è allo stato, tale controllo va comunque assicurato dagli organi regionali.

Ed è così che il dirigente Giuseppe Oliva chiede a Calabria Verde nel mese di marzo del 2015 le spese per singolo centro di costo, connesso alla gestione delle attività affidate all’azienda; i ricavi derivanti da concessioni e tagli, comprensivo dei relativi atti; ogni atto organizzativo attinente alla gestione aziendale.

E’ pressoché certo, dunque, che – prima o poi – per i direttori generali susseguitisi nel tempo alla guida del Dipartimento Agricoltura e di qualche dirigente di settore qualche problema grosso si sta per presentare, dopo gli arresti del 21 settembre 2016 e dopo le “cantate” dei dirigenti arrestati ovvero Paolo Furgiuele e Alfredo Allevato, oggi entrambi liberi.

Perché forse la mancanza di controllo sfocia in un reato che ricade nella sfera del diritto penale, che dite? Ma poiché non siamo né pm, né giudici e né avvocati penalisti diremmo sicuramente sciocchezze.

Così come erano sciocchezze le spese economali non verificate, i bandi senza coperture, le consulenze date dall’ente, le rendicontazioni farlocche, le nomine di direttori di lavori (mai effettuate, senza evitare che però firmassero lo stesso e siglassero gli stati finali approvati dalla Regione stessa), i cambi di livello, i debiti fuori bilancio, il bilancio mai approvato (ma come avete fatto a trasferire ad un’azienda risorse comunitarie senza un documento contabile così importante?), le doppie indennità date ai vari commissari/dirigenti. E potremmo continuare.

Una sola domanda, sempre sciocca, al dirigente di settore del Dipartimento Agricoltura, dottore Giuseppe Oliva.

Scusi dottore, ma lei conosce l’ingegnere Alfredo Allevato (arrestato insieme a ‘O Principale), dirigente dal 2004 dell’Afor (Commissario Afor 2012) ed ora dirigente di settore Forestazione di Calabria Verde (esperto informatico visto la velocità con la quale ha disinstallato l’hard disk dal suo computer) e prima direttore dell’Ente Parco del Pollino?

Non lo conosce? Perché altrimenti glielo presentiamo noi.

Matacena, alias azienda napoletana
Matacena, alias azienda napoletana

Sa, è quello dei bandi, in associazione con il direttore generale Furgiuele, che vince sempre Luigi Matacena senza che a lei interessasse di capirne il motivo.

Ma dov’era nel 2011 quando non c’era neanche la copertura finanziaria del bando? Perché non si è mai chiesto per quale motivo sborsare tutti quei denari per gli interessi legali maturati a favore del Matacena e poi liquidati?

E quando si è messo in moto lo sfacelo del fondo economale?

E che dire del fatto che, non essendoci un assessore alla Forestazione, tutte le deleghe sono in mano ancora oggi a Mario Oliverio detto Palla Palla?