Strongoli, si dimette la maggioranza dei consiglieri: decade il Consiglio

STRONGOLI – Terremoto politico amministrativo a Strongoli. Dopo le dimissioni del sindaco sono arrivate in serata anche quelle di nove consiglieri comunali su dodici che, a meno di sorprese per problemi procedurali, hanno messo la parola fine all’esperienza amministrativa di Sergio Bruno. Davanti al notaio Carlo Perri hanno firmato le dimissioni i consiglieri di maggioranza Salvatore Codispoti, Ferdinando Greco, Francesco Costantino, Elvira Benincasa, Dionisio Gallo e quelli di minoranza Francesco Sirianni, Stefano Gallo, Ferdinando Greco ed Elena Tesoriere. Non hanno firmato la dimissioni Giuseppina Citera (maggioranza) ed Annunziato Cotrone (minoranza).

Con le dimissioni contestuali della maggioranza dei consiglieri decade in modo automatico il Consiglio comunale. Una iniziativa che vanifica anche le dimissioni presentate nel primo pomeriggio da Sergio Bruno che, aveva comunque, 20 giorni di tempo per ripensarci. Ora toccherà al Prefetto di Crotone nominare un commissario straordinario che guiderà il Comune di Strongoli fino alle prossime elezioni amministrative.

“Ho potuto constatare al momento di non disporre del sostegno da parte della maggioranza”. Con queste poche righe Sergio Bruno motiva le dimissioni da sindaco di Strongoli in una lettera inviata poco dopo le 13 di mercoledì 2 agosto al segretario generale del Comune. Una decisione che anticipa quanto stava per avvenire a Strongoli dove la maggioranza dei consiglieri era pronta a presentare le dimissioni. Una mossa politica quella di Bruno per mandare un messaggio chiaro: non mi avete mandato a casa voi, me ne sono andato io. In ogni modo Bruno avrà 20 giorni di tempo per ripensarci sempre che la maggioranza dei consiglieri comunali non presenti le dimissioni ed il quel caso il Consiglio verrà sciolto dal Prefetto di Crotone. D’altronde il primo cittadino era consapevole da un po’ che la sua maggioranza scricchiolava e lo si capisce anche dalla lettera di dimissioni dove spiega che “sia da interlocuzioni con alcuni componenti della maggioranza, firmatari di una nota protocollata in data 18 luglio 2023, che tramite comunicati ufficiali diffusi a mezzo stampa e social no potuto constatare al momento di non disporre del sostegno da parte della maggioranza”. Bruno era stato eletto con la lista ‘Per Strongoli’ nel settembre del 2020 con il 49% delle preferenze in una competizione elettorale che vedeva in campo altri due candidati. L’elezione di Bruno, maresciallo maggiore dei carabinieri, avvenne dopo quasi tre anni di commissariamento del Comune a causa dello scioglimento del Consiglio comunale per infiltrazioni mafiose a seguito dell’operazione Stige. Nella sua coalizione c’era anche il Partito democratico che, proprio nei giorni scorsi, alla vigilia dell’approvazione del bilancio di previsione aveva annunciato il suo no al documento finanziario “concepito e fatto contro i cittadini” e per questo“ non avrebbe dato il via libera ai propri consiglieri comunali per votarlo in Consiglio”. Contemporaneamente c’erano state le dimissioni dell’assessore Francesco Costantino che lamentava mancanza di collegialità nelle scelte.