PRC: ANTONIOZZI DA QUERELA, SI SCUSI CON RIFONDAZIONE
Rifondazione Comunista votò contro la modifica della Costituzione voluta dal centrosinistra nel 2001 che ha aperto la strada all’autonomia differenziata che oggi le destre vogliono attuare. Abbiamo letto sui giornali le dichiarazioni dell’onorevole Antoniozzi che, perso nella polemica e con la chiara volontà di spostare l’attenzione dal decreto antimeridionalista che anche lui vergognosamente sostiene, si è lasciato andare a dichiarazioni non veritiere nei confronti del nostro partito. La sua è un’affermazione lesiva dell’onorabilità del nostro partito che si è sempre opposto agli stravolgimenti della Costituzione e ha sempre difeso le regioni del meridione.
Oggi, come allora nella legislazione 1996-2001, il Partito della Rifondazione Comunista mantiene una posizione fortemente contraria al progetto di smembramento dell’unità nazionale. Basterebbe d’altronde consultare i verbali del Senato della Repubblica per accorgersi di ciò.
«A me e a noi di Rifondazione Comunista questa riforma pare sbagliata, perché non è una reale articolazione federale dello Stato, ma soltanto la costruzione dei distretti degli affari; e alla fine, purtroppo, lo dico in maniera amara, tra qualche anno saranno le destre, in questo Paese, che gioiranno perché è passata una riforma antisolidale, le zone ricche contro le zone povere.»
Queste parole profetiche concludevano la dichiarazione di voto contrario, a nome di tutto il gruppo del Partito in Senato, del compagno Giovanni Russo Spena.
Al prode Antoniozzi, figlio d’arte e calabrese di ritorno ma con tanto di poltrona politica garantita al seguito, ricordiamo che nella nostra città con i compagni dei movimenti sociali e delle realtà antagoniste abbiamo sempre difeso i diritti collettivi e siamo sempre stati a fianco delle persone meno sfortunate, per cui è normale per noi continuare una battaglia sacrosanta e meridionalista.
Tra l’altro, tanti di noi e la gran parte di questi ragazzi de La Base, in quegli anni non erano nemmeno nati mentre lei, onorevole, avviato alla politica con la Democrazia Cristiana, aveva alle spalle già un bel bagaglio di carriera e di ben remunerati incarichi politici.
Il partito della Rifondazione Comunista mantiene ferme le sue posizioni fortemente contrarie a un progetto perverso di autonomia differenziata che cristallizerebbe e di certo peggiorerebbe le disuguaglianze economiche e sociali fra il nord e il sud del paese.
Per questo invitiamo tutti a scendere in piazza, nel sud e nel nord del paese, per bloccare un tentativo di stravolgere la Costituzione e di peggiorare ancora quello che allora il compagno Russo Spena, ribadendo il no di Rifondazione, definiva: «Una riforma sbagliata che peserà come un macigno, perché attiene alla struttura stessa dello Stato, alla dislocazione dei poteri costituzionali e perché nello stesso tempo incide sul lavoro, sulla fruizione dei servizi, sulla vita quotidiana delle cittadine e dei cittadini».
Partito della Rifondazione Comunista
– Gianmaria Milicchio, Segretario provinciale Cosenza
– Francesco Saccomanno, Comitato Politico nazionale