Terme Luigiane, continua la farsa della casta cosentina (unita) del Pd

La farsa delle Terme Luigiane va avanti senza soluzione di continuità. Tra poco, alle 9,30, gli attori protagonisti daranno vita ad un’altra puntata di questo squallido teatrino. Al netto delle cazzate che vi propinano i media di regime, che continuano a parlare di 250 licenziamenti, cerchiamo di spiegare la realtà dei fatti. I sindaci di Guardia Piemontese ed Acquappesa non hanno nessuna intenzione di dare il via libera alla proroga per l’azienda Sateca della famiglia di Sonia Ferrari, alias la Svampita di Lorica, elemento funzionale al Pd, che ha inserito dentro il carrozzone delle Terme i suoi clienti e i suoi parenti. Di conseguenza, il consigliere regionale Aieta – sostenuto comunque da altri suoi colleghi papponi, come per esempio Carletto Guccione detto il maialetto – insieme a qualche sindacalista “venduto”, ha organizzato questo tragicomico tavolo dal prefetto. Per rendere più credibile questa “piazzata”, i politicanti di cui sopra hanno anche coinvolto il vescovo…

In realtà, il licenziamento dei 250 lavoratori è solo uno specchietto per le allodole perché tutti sanno che – al netto di tutte le chiacchiere – i dipendenti veri e propri della Sateca sono al massimo una decina mentre gli altri sono tutti raccomandati della casta cosentina del Pd. Aieta è costretto a metterci la faccia perché la maggior parte dei raccomandati gli appartengono ma non scherza neanche quella brutta magara di Madame Fifì.

Carletto il maialetto e Morcavallo l’evasore

I sindaci di Guardia ed Acquappesa hanno già fatto presente che proroghe non se ne possono fare più ma Aieta e tutto il Pd (compreso Guccione, che in questo caso non manda a cagare Palla Palla e Madame Fifì…) insistono perché, in vista dei prossimi appuntamenti elettorali, la Svampita e la sua azienda servono per accumulare qualche voto in più e piazzare per la stagione estiva un gruppetto di persone a 50/60 giornate di lavoro, in maniera da fare la figura degli “eroi”. Ma non solo: un’altra ridicola proroga significherebbe continuare a gestire le Terme e la proprietà con quattro soldi…

I sindaci invece puntano ad eliminare il monopolio delle acque e riqualificare il compendio termale, tra l’altro di proprietà degli stessi Comuni. Già nel 2006, con un arbitrato mirato, hanno tolto gli alberghi ai Comuni. E volete sapere chi tirava i fili di questa sceneggiata? Ma l’avvocato Morcavallo, naturalmente, anche lui azionista della Sateca, colui che firmò il ridicolo patto della legalità insieme a Carletto il maialetto nel corso della tragicomica campagna elettorale del secondo successo di Occhiuto alle elezioni di Cosenza. Roba da prenderli a calci nel sedere da piazza Fera alle… Terme Luigiane.