Tirreno Cosentino. Lo sfogo di Cifuni e le frequentazioni della magistratura

di Saverio Di Giorno

Il territorio è in stato di completo abbandono: “Da un lato abbiamo amministrazioni silenti, dall’alto le nostre denunce vengono archiviate”. Questo è il contenuto dello sfogo di Fabio Cifuni da anni impegnato nel sociale che riassume un sentore che raccogliamo ormai sempre più forte. Le autorità locali, al di là di qualche chiacchiera di facciata, poi nei fatti sono assenti o succubi. E la magistratura (si legga la Procura di Paola) con il suo silenzio non fa che peggiorare le cose. Ci arriviamo.

La pista che si mormorava in alcuni ambienti ben informati all’indomani degli attentati incendiari sembra trovare nuove conferme. Le vecchie rivalse, i vecchi conti da saldare. Chi è uscito indenne dai decenni passati e ha continuato ad accumulare patrimoni e chi è rimasto impigliato nella rete. Ci sono equilibri che non si possono rompere. E le autorità locali lo sanno e ne sono intimidite perché aldilà dei proclami poi mantengono i potentati e la corsa a proroga le concessioni va in questa direzione.

Fabio Cifuni racconta che negli ultimi mesi anche contro la sua cooperativa (progetto Germano) gli attentati si sono accentuati, l’ultimo lo scorso autunno. Incendi. Cifuni è sempre stato esposto su questo fronte, al centro delle sue denunce ci sono stati molti personaggi locali. In passato aveva denunciato personaggi poi finiti nelle maglie di Plinius tra cui Valente.

E quando gli si chiede se ha avuto risposte dalle autorità locali: “Aldilà di archiviazioni o solidarietà, nulla di nuovo sotto questo cielo”

Ci sono anche altri segnali più simbolici. Qualche giorno fa c’è stata una manifestazione sulla legalità del territorio. Una passerella si potrà dire e sicuramente non va oltre, ma anche i simboli significano e l’unico simbolo era l’assenza. Anche di alcuni imprenditori vittime di attentati in questi mesi (non c’era Sciuto, non c’era Brigante) chissà se per sfiducia, paura o altro: “io personalmente ero presente, invitato dalla moderatrice, ho espresso il mio punto di vista, la nostra esperienza, stranamente nel silenzio anche di molta stampa”

La magistratura disattenta e i suoi ambienti

E le denunce? Cifuni: “continueremo a farle, a non ritenerle uno strumento inutile… prima o poi qualcuno le leggerà”…

Questo stato di completa disattenzione (nel migliore dei casi) non giunge nuovo. Erano già giunte in redazione la preoccupazione per un continuo archiviare denunce che ha dato la sensazione di un comportamento attendista o attendista della procura di Paola. In particolare il procuratore facente funzioni (e candidato) Ernesto Sassano.

Dopo mesi e mesi di completa deriva che ha fatto addirittura preoccupare il CSM sorge una curiosità legittima.  Sassano proviene dagli ambienti ben inseriti napoletani, una dei salotti più chiacchierati è stato quello che lo ha visto tra gli ospiti di un matrimonio dell’alta borghesia napoletana e tra gli invitati anche tale Nicola D’Abundo (armatore) poi arrestato per bancarotta fraudolenta ed evasione fiscale. Ovviamente essere entrambi invitati non è un problema, ma proveniamo di anni nei quali il procuratore capo evitava al minimo mondanità e frequentazioni imbarazzanti… siamo abituati ad altro.