Bollette dell’acqua esorbitanti, cittadini arrabbiati e tra questi c’è chi ha deciso di avviare un’azione legale collettiva contro il Comune di Tortora. A promuoverla è l’imprenditore Gennaro De Paola. Mercoledì 17 gennaio, dopo l’incontro tenuto al Comune con sindaco, vicesindaco, responsabili degli uffici comunali e il rappresentante della Infotec Servizi, che si occupa della lettura e dell’installazione dei nuovi contatori dell’acqua, De Paola ha deciso di lanciare la sua iniziativa.
Nonostante in questi giorni, presso gli uffici comunali, ci sia un viavai di cittadini che contestano le cifre, calcolate non più con la quota fissa ma a consumo; nonostante le delucidazioni che vengono date dai dirigenti, a Tortora per molti l’acqua è diventato un bene di lusso. Una settimana fa, vi abbiamo raccontato di una bolletta di 18 mila e 850 euro, il cui reale importo è però pari alla metà, ossia 9 mila 425 euro. Il raddoppio della cifra, ci è stato spiegato, è frutto di un errore di sistema del software di “Aruba”, quindi non imputabile al sistema in dotazione presso la pubblica amministrazione. Inoltre, va ribadito che in caso di importi salati, il cittadino potrà chiedere specifiche verifiche agli uffici comunali, come la presenza di “perdite occulte” nella rete idrica domestica. Nel momento in cui si appureranno dei guasti o degli errori di calcolo saranno applicati tutti gli sgravi del caso.
Ma non sono solo questi gli “errori” che vengono contestati da De Paola, promotore della class action; infatti, secondo l’imprenditore tortorese, il problema è che il passaggio dalla quota fissa alla tariffazione a consumo è stata fatta senza avvisare i cittadini e senza avviare controlli sulla rete. Inoltre, solo ad alcuni cittadini sono arrivate le bollette “a consumo”, invece, laddove non sono stati fatti o non è stato possibile fare i rilievi è stata applicata la quota fissa.
“Andavano sostituiti tutti i contatori, azzerati i consumi, verificata la correttezza delle letture, che non registrassero consumi per dispersione, e solo dopo aver messo in atto queste operazioni, si poteva procedere alla variazione del pagamento”. Questo scrive De Paola in una lettera inviata al sindaco di Tortora, Antonio Iorio, subito dopo l’incontro di mercoledì scorso.
Di qui la decisione di De Paola di lanciare un’azione legale collettiva. “Chi vuole partecipare – ci dice – mi contatti su WhatsApp al numero 342 0088829, fornendo una copia dell’ultima bolletta, di quella del 2022 e un documento di identità. Logicamente, un’azione legale ha un costo, in questo caso 50 euro a contribuente. Chiedo cortesemente di comunicare solo a mezzo WhatsApp per questioni di disponibilità di tempo”. Fonte: Radio Digiesse
Pubblichiamo uno stralcio della lettera di Gennaro De Paola inviata al sindaco di Tortora, Antonio Iorio
Alcune precisazioni dopo essermi confrontato con chi abbia competenze in materia:
La responsabilità del controllo della rete idrica di un comune, spetta al gestore del servizio idrico, che è l’ente o l’azienda incaricata di erogare l’acqua potabile, nel territorio, sia il comune stesso o una società affidataria del servizio. Nel caso in cui, ed è proprio questo il caso che ci riguarda, si debba avviare un cambio di tariffe o di sistema o di altri cambiamenti, il comune, deve, ripeto deve, informare i cittadini in anticipo e se necessario, eseguire i controlli sulla rete per evitare che vengano emesse bollette eccessive.
Non può essere avviato un cambiamento come quello in questione che prevede un addebito al cittadino di una bolletta di pagamento a consumo di mc e non forfettario come era in vigore fino al 2022.
Le nuove bollette come è a lei noto, sono pervenute ad una parte delle famiglie, cosa completamente non giusta e che non rispetta i diritti degli utenti che si vedono essere trattati con modalità differenti, solo perché l’amministrazione, pur servendosi di una azienda qualificata esterna, non è stata in grado in un anno di rilevare tutti i contatori esistenti sul territorio. Era una situazione necessaria per poter avviare il cambiamento, imposto a sua dire da regolamenti regionali.
Andavano sostituiti tutti i contatori, azzerati i consumi, verificata la correttezza delle letture, che non registrassero consumi per dispersione, e solo dopo aver messo in atto queste operazioni, si poteva procedere alla variazione del pagamento. Ma evidentemente questo è un Comune dove l’unica cosa che si riesce a fare è affliggere una popolazione già in gravi difficoltà economiche.
Chiedo pertanto, facendomi portavoce di buona parte della popolazione, che questo nuovo procedimento venga sospeso con effetto immediato e che venga comunicato a tutta la cittadinanza, con un consiglio comunale ad hoc, in cui dovrà essere una Sua premura anche per il ruolo che riveste, spiegare ai cittadini come mai sono state applicate queste tariffe, e come intende procedere il Comune per cercare di sanare questa situazione di indigenza.
Tutto ciò premesso La intimo a voler prendere con urgenza tutti gli opportuni provvedimenti per sanare questa situazione in caso contrario ho già conferito con i miei legali di fiducia dello studio DS LAWYERS con sede in Padova via Niccolò Tommaseo n. 5 per procedere nelle sedi opportune e tutelare i miei diritti di comune cittadino e per delineare anche se ci sono state disparità di trattamento nel applicate da cittadino a cittadino.