Si chiamavano Saverio, Aldo Pio e Mattia Carlo Corasoniti i ragazzi morti nel tragico incendio di Catanzaro. Saverio, 22 anni, era autistico. Aldo Pio e Mattia Carlo avevano rispettivamente 15 e 12 anni. La madre, Rita Mazzei, è in gravi condizioni, ed è stata trasferita al centro grandi ustionati di Bari, mentre un’altra bambina, la più piccola, è stata trasferita a Napoli. All’ospedale di Catanzaro sono stati ricoverati il padre dei ragazzi, Vitaliano Corasoniti, e un altro fratello 16enne. Saverio era molto conosciuto nel quartiere e non solo. Note le battaglie del padre Vitaliano che, da molto tempo, anche attraverso interventi in televisione e sui media, protestava con le istituzioni reclamando un’assistenza continua per le condizioni di salute del figlio.
Due dei tre ragazzi hanno tentato di salvarsi raggiungendo il balcone dell’abitazione. I loro corpi sono stati trovati dai vigili del fuoco in una stanza vicina a quella dove si trova il balcone. Probabilmente – è l’ipotesi dei soccorritori – il fumo potrebbe avere fatto perdere loro i sensi impedendogli di raggiungere la salvezza. La terza vittima, invece, è stata trovata nel bagno. Dallo stesso balcone che i fratelli hanno cercano di raggiungere sono stati salvati invece i loro genitori, la sorellina ed un altro fratello. I vigili del fuoco li hanno portati a terra grazie alle autoscale.
Ha tentato di proteggere la figlia dalle fiamme con un abbraccio, Rita Mazzei, la madre delle tre vittime. A raccontare questo particolare agghiacciante è stata una delle vicine della famiglia Corasoniti. Adesso la 41enne madre di famiglia e la figlia, entrambe con gravi ustioni su tutto il corpo, sono ricoverate in condizioni definite molto delicate una al Centro grandi ustionati di Bari e l’altra in un centro pediatrico specializzato di Napoli. Intanto, davanti al palazzo dove si è consumata la tragedia e che mostra i segni del rogo, continua il viavai di persone e di conoscenti delle vittime.
I vicini: che tragedia
«Che tragedia, che tragedia». Ha gli occhi di una notte insonne la signora in pantofole e giubbino che si avvicina al cortile del palazzo di Catanzaro dove stanotte si è consumata la tragedia nella quale sono morti tre ragazzi di 12, 14 e 22 anni. All’interno del palazzo, la porta dell’appartamento della famiglia Corasaniti-Mazzei, è annerita dal fumo e le abitazioni vicine sono state evacuate anche se, a quanto sembra, non ci sarebbero problemi di stabilità per l’edificio. «Morire così – aggiunge la donna allontanandosi – nel modo più atroce. Non ci posso pensare». Al secondo piano dello stabile, una delle inquiline dice di non essersi accorta di nulla e di essere uscita dalla propria abitazione solo quando sono arrivati i vigili del fuoco che hanno bussato al portone. «Non li conosco – dice – loro sono qui da poco». Un’altra signora che abita nelle vicinanze parla dei figli della coppia. «Non li conoscevo nemmeno io – dice – so solo che avevano un ragazzo con problemi di salute». Il padre delle vittime fa il venditore ambulante di abbigliamento nei mercatini rionali della città insieme al proprio genitore. La madre, che ha 42 anni, è casalinga.