Tragedia a Catanzaro: l’allarme, il fuoco e gli abitanti del palazzo che sfondano il portone

L’allarme è scattato attorno all’1.30 alla periferia sud di Catanzaro. Zona di palazzoni popolari, da tempo cruccio dell’amministrazione Fiorita. Chi era sveglio racconta che non c’è stato nessun boato, nessuna esplosione, ma solo lingue di fuoco che divoravano quell’appartamento al quinto piano e fumo nero e denso che ha invaso lo stabile.

Troppo tardi per i tre fratelli

Ancor prima che arrivassero i soccorsi, sono stati gli abitanti del quartiere a sfondare il portone e permettere agli abitanti del palazzo di uscire. Al momento non è chiaro se da quell’appartamento al quinto piano qualcuno abbia chiesto aiuto o se la famiglia sia stata stordita dalle esalazioni di fumo, ancor prima di essere divorata dalle fiamme. Quando i vigili del fuoco sono riusciti a farle arretrare tanto da poter entrare in casa, per i tre fratelli non c’era nulla da fare. Avevano 12, 14 e 22 anni. 

Salve mamma, padre e altri due giovani

In gravissime condizioni e con larghe ustioni ma ancora vive sono state trovate la mamma e una sorellina di dodici anni. Per loro si è reso necessario l’immediato trasporto in elisoccorso in centri specializzati. In piena notte, il sindaco Nicola Fiorita ha ordinato l’apertura dello stadio per permettere l’atterraggio di due elicotteri, che le hanno trasportate nei centri Grandi Ustioni di Bari e Catania. Meno gravi le condizioni del padre, Vitaliano Corasoniti, e di un altro figlio sedicenne, entrambi ricoverati negli ospedali cittadini.

Impossibile al momento risalire alle cause dell’incendio. Rilievi e indagini sono ancora in corso. Da un primo sopralluogo pare non sia partito dalla cucina e non sembra addebitabile all’esplosione di una bombola di gas. Toccherà all’inchiesta aperta dalla procura di Catanzaro, che ha affidato le indagini ai carabinieri, fare luce sull’accaduto. Fonte: Repubblica