Tragedia del Mottarone, la procura: “Sistema dei freni di sicurezza non ha funzionato”

“Il cavo era tranciato a terra e il sistema di freni di sicurezza pacificamente non ha funzionato perché la cabina si sarebbe bloccata. L’oggetto dell’accertamento che sarà svolto è capire perché questo si sarebbe verificato”. Lo ha detto Olimpia Bossi, procuratore capo di Verbania, che coordina le indagini sull’incidente alla funivia Stresa-Mottarone.

Ora, ha aggiunto il procuratore, “gli accertamenti tecnici sono assolutamente indispensabili”. La cabina, ha detto Bossi, “è slittata a valle senza che il sistema di emergenza sia entrato in funzione. Questo è verosimilmente successo e questo è oggetto di indagine”, cioè “se può essere un malfunzionamento o altro: è chiaro che è un fatto meccanico, però dobbiamo capire qual è”. Probabilmente verrà aperta una procedura non solo per “omicidio colposo plurimo” e per “lesioni colpose” ma anche anche per “disastro colposo”.

“Penso che procederemo per un reato piuttosto raro che è quello di attentato, naturalmente colposo, alla sicurezza dei trasporti, con conseguenza di disastro colposo”, ha detto ancora il procuratore. “L’intera area è stata posta sotto sequestro – aggiunge – cominceremo dai rilievi tecnici per accertare le cause dell’incidente”. “Dobbiamo avere il quadro completo ed esaustivo di tutti i soggetti giuridici che a vario titolo sono interessati alla gestione o alla revisione dell’impianto” ha chiarito il procuratore.

C’è l’ente proprietario, che deve essere ancora chiarito se è ancora la Regione Piemonte o se è avvenuto il passaggio al Comune di Stresa e in che modo, c’è la società che gestisce l’impianto, Ferrovie del Mottarone, ci sono le società che hanno effettuato i lavori di ristrutturazione dell’impianto nel biennio 2014-2016 e c’è una società incaricata della revisione annuale. L’ultima ci risulta sia stata effettuata nel novembre 2020″, spiega ancora il procuratore. Le aziende coinvolte sono più d’una, prima dobbiamo nominare i periti per le consulenze tecniche. Per parlare di indagati – ha precisato – è presto”. Anche l’impianto di videosorveglianza della funivia è stato posto sotto sequestro dalla procura di Verbania. E’ assolutamente esclusa ogni ipotesi di dolo.