Con le Ferrovie dello Stato partire è sempre un punto interrogativo: non si sa mai quando si arriva e cosa ci aspetta durante i cosiddetti “viaggi della speranza”.
Prendere un treno da Nord a Sud per tornare a casa giù in Calabria è sempre un’esperienza (negativa) di vita. E’ un po’ come morire, ma la si affronta se non c’è altra alternativa possibile.
In una società civilmente avanzata e tecnologicamente all’avanguardia non avere a disposizione una toilette all’interno di un treno sembra proprio al limite dell’assurdo. Invece succede spesso, soprattutto nei viaggi che conducono giù da noi, che questo accada.
Il più delle volte le condizioni delle vetture appaiono sporche, vecchie ed affollate, senza riscaldamento d’inverno e aria condizionata d’estate, prive di vagone ristorante e di distributori automatici. E mai i bagni sono praticabili.
Difatti, proprio oggi, la Codacons ha riscontrato l’ennesimo disservizio sul fronte del trasporto ferroviario. Il treno Frecciabianca 9873 delle ore 8:49 e diretto a Reggio Calabria, è partito infatti da Roma con ben 4 toilettes su 12 fuori uso.
Sul treno era presente il presidente Codacons che ha dichiarato: “Nel 2016 il problema dei bagni guasti sui treni non è stato ancora risolto – denuncia Rienzi – A fronte del pagamento di salate tariffe per i biglietti, i passeggeri sono costretti a subire disservizi intollerabili, perché l’impossibilità di utilizzare i servizi igienici, specie sulle lunghe tratte, incide in modo non indifferente sulla qualità del viaggio e del servizio reso”.
Per tale motivo è stato richiesto il rimborso integrale del biglietto e sono invitati tutti i passeggeri del Frecciabianca 9873 a rivolgersi all’associazione per avanzare analoga richiesta.
Ormai non ci stupiamo di niente. Si sa più che grandi opere al Sud, servono piccoli passi per rendere migliori servizi già esistenti; ma l’odissea sui treni che affrontano i passeggeri diretti in Calabria, ormai è routine quotidiana.