“Truffe scoperte dopo 26 anni, verginelli imperatori e bilanci Asp taroccati come i paradisi fiscali: avete distrutto la Calabria”

MA GUARDA… SI POTEVA ASPETTARE UN ALTRO PO’, COSÌ CI ACCODAVAMO AL PROSSIMO GIUBILEO…

dalla pagina FB di Santo Gioffré 

Dopo 26 anni, ora si sono accorti, grazie alla Corte dei Conti, di una truffa relativa ad un termovalorizzatore a Cosenza. E quanto si è solerti a dire che la colpa è sempre degli altri… E i verginelli, raccoglitori di trionfi cesarèi sui palchi dove volano teste di cazzo e canzoni milionarie cantati in playback, niente? Non si accorgono mai di nulla? Non dei ponti fatti di nebbie padane e che un qualsiasi truffatore nato, e pasciuto, con il sangue e con le braccia dei Meridionali vorrebbe costruire senza, però, strade e ferrovie che lo colleghino all’Italia, nulla?

E i bilanci dell’Asp di Reggio Calabria, assenti dal 2013 e dove hanno rubato, per almeno 3 volte, persino le stesse maniglie delle porte dei bagni, ora trionfalmente sbandierati come ricostruiti ma con la dicitura, come riportato da quotidiani locali “non corredati da documentazione”, quando ve ne accorgerete, la prossima passeggiata sui palchi pagati profumatamente per specchiarvi?

E la KPMG, a botta di un milione l’anno, dal 2010, ora aiuta a fare i bilanci? E negli anni precedenti, che faceva, pettinava crofija a botta di un milione l’anno? Che significa che l’acquisto di prestazioni dai privati “sono state ratificate al ribasso, ma non c’è spiegazioni sulle variazioni…?” Stiamo parlando degli extra-budget pagati a man bassa e non dovuti, secondo legge? Cioè, i privati, finito il budget, facevano lo stesso le prestazioni, sapendo che non si potevano pagare. Però, avendo complicità nell’Asp, mandavano le fatture delle prestazioni. Qualcuno, invece di restituirli a chi li aveva emesse, perché illegali, li controfirmava, tradendo l’Azienda, e li inseriva nel sistema di contabilizzazione dell’Asp. Logicamente, il responsabile dell’ufficio economico che doveva pagare, avendo timore, non lo faceva. Gli emittenti fattura, allora, si rivolgevano ad un giudice. Questi, vedendo che, comunque, il titolo proveniva dal sistema di contabilizzazione dell’Asp, emetteva sentenza di pagamento o di pignoramento. Che non veniva, subito, attivato dal possessore del titolo (illegale per come creato). Lo si lasciava lì, perché questo titolo, ogni anno, maturava un tasso d’interesse pari all’8% dissanguando la spesa corrente dell’Asp. Spesa che doveva servire a garantire le prestazioni sanitarie alla gente.

Solo i paradisi fiscali pagano un tasso d’interesse uguale. Vedete quanto danno ha potuto causare una situazione del genere? E su ciò, non dite niente? Avete segnalato le varie situazioni distorte alla Procura, come feci io quando mi resi conto che operava un sistema criminogeno nell’Asp di Reggio Calabria nel 2015? Chi dice, sempre, che son cose di prima di lui, anche se sta lì da 6 anni, non ha nulla da dire? E la denuncia di Massimo Scura, su questo specifico, esecrando, episodio, (chi favoriva gli extra-budget?), che sapeva di questa colossale truffa, che fine ha fatto?

Insomma, dove state facendo vivere la Calabria? State pagando milioni e milioni d’interessi in transazioni, appianando i debiti dei bilanci delle 3 Regioni leghiste del Nord, Lombardia-Veneto ed Emilia Romagna, costringendo la gente ad andare lì a curarsi, perché non avete voluto fare l’unica cosa che avrebbe potuto portare la Calabria fuori il Piano di Rientro: ricostruire i bilanci seguendo il percorso delle fatture emesse e pagate attraverso i tanti modi, iniziando dalla sentenze giudiziarie e dai pignoramenti non regolarizzati e in estensione.

Non lo fate perché crollerebbe il sistema di malaffare che regge l’Italia e le fortune dei ladri incipriati. Avete portato la Calabria in un deserto di sfasciume melmoso, dove nessun diritto è riconosciuto alla gente, trascinata nell’oppioide irreale, ridotta a pensare che essere piastrellati dal tallone del Padrone è il massimo delle aspirazioni concesse.