“Apprendo che la Procura della Repubblica di Catanzaro è arrivata a buon punto nelle indagini sulle gravissime irregolarità tuttora presenti nell’ufficio stampa della giunta regionale, dove lavora un caporedattore che si è dimesso nel 1994 dalla pubblica amministrazione e guadagna, si legge, seimila euro mensili, o comunque cifre che lasciano basiti”.
E’ quanto si legge in una nota del senatore Nicola Morra, del Movimento 5stelle.
“Siamo certi che la stessa cosa stia accadendo alla Procura di Reggio Calabria, cui oltre un anno fa abbiamo consegnato il dossier sui cinque giornalisti abusivi che percepiscono stipendi d’oro senza avere mai superato nemmeno una selezione.
La cosa inverosimile è che Viscomi aveva annunciato in pompa magna che entro metà dicembre 2015 avrebbe assunto delle determinazioni, anche e soprattutto in virtù delle gravi contestazioni mosse dal Mef.
Dopo 9 mesi non c’è traccia di quelle risposte. Come al solito.
I contribuenti continuano, grazie alla giunta e al Consiglio a guida Pd, a pagare milioni di euro annui per sei persone abusive, mentre il resto dei giornalisti calabresi, nel silenzio di Ordine e sindacato, vive nell’indigenza. E tutti ricordiamo la tristissima vicenda di Alessandro Bozzo…”.
Ecco chi sono i giornalisti dei quali parla Morra.
Rocco Oldani Mesoraca (dimessosi il 31 marzo del 1994, ma considerato interno da Palla Palla) 5.800 euro netti al mese
Romano Pitaro (caporedattore Consiglio Regionale): 6.200 euro netti al mese
Gianfranco Manfredi (caporedattore) 5.200 euro al mese
Luisa Lombardo (vice caporedattore) 4.500 euro netti al mese
Filippo Diana (vice caporedattore ) 4.500 euro netti al mese
Cristina Cortese (vice caporedattore) 4.500 euro netti al mese
Parliamo di netto! Quindi, tanto per fare un esempio, Mesoraca e Pitaro costano alla Regione da soli, 400 mila euro annui.
Senza un concorso e senza una selezione!