di Franco Bartucci
Fonte: Calabria Live
La scomparsa del dr. Antonio Onofrio crea dispiacere dentro e fuori all’UniCal: l’Università della Calabria ha perduto uno dei suoi figli che ne hanno fatto la storia per la sua nascita nella nostra Regione, almeno nella parte amministrativa e gestionale. Il dott. Antonio Onofrio per un quarantennio, dal 1972 al 2012, è stato un punto di riferimento, in qualità di dirigente, per tanti studenti, docenti e non docenti chiamati a fare comunità nel Centro Residenziale o Campus universitario di Arcvavacata.
La sua scomparsa avvenuta nella giornata di domenica 13 agosto 2023 marca il tempo della stessa esistenza dell’UniCal nella nostra Regione. Ci ha lasciato quasi allo scadere del cinquantesimo del primo anno accademico 1972/1973, dopo quarant’anni di servizio, per il quale il Rettore Beniamino Andreatta lo volle nell’organico di fresca nomina dell’Ateneo affidandogli nel mese di ottobre del 1972, quale laureato in statistica, il compito di dirigere tutta la fase del concorso di ammissione per le prime seicento matricole al primo anno accademico dell’Ateneo calabrese.
Lo fece anche negli anni successivi per un certo periodo utilizzando la collaborazione di una squadra di bravi dipendenti dell’Università.
Ma la sua strada, per volontà del Rettore Beniamino Andreatta, era quella di occuparsi dei servizi residenziali dell’Università, iniziando dal mese di gennaio 1973 attraverso l’Opera Universitaria, che per legge si doveva occupare del diritto allo studio, istituita dallo stesso Rettore nel mese di dicembre 1972, in attesa della pubblicazione del DPR sul Centro Residenziale, come previsto dalla legge istitutiva dell’Università della Calabriua (n.442/12 marzo 1968). Un decreto che venne pubblicato solo nel 1977 prevedendo lo scioglimento dell’Opera Universitaria e l’inizio dell’organizzazione amministrativa gestionale del Centro Residenziale.
Sia durante il periodo lavorativo nell’Opera Universitaria che nel successivo del Centro Residenziale la sua funzione è stata quella di ricoprire la carica di dirigente delegato o direttore, sia della prima che della seconda struttura, ottenendo la stima e la fiducia di tutti i dirigenti amministrativi dell’Università che si sono succeduti, come dei Rettori, dopo Andreatta, di Roda, Bucci, Aiello, Frega e Latorre, sotto il quale nel 2012 ebbe termine il rapporto lavorativo con l’Università.
È stato il riferimento e l’uomo di fiducia organizzativo del Rettore Beniamino Andreatta per quanto riguarda il rapporto con il territorio ed in particolare con le organizzazioni politiche, sindacali e culturali della Regione. Era suo compito, insieme ai suoi diretti collaboratori, organizzare nell’edificio polifunzionale tutti quegli incontri necessari al Magnifico per un netto confronto sul futuro dell’Università con detti rappresentanti delle componenti istitutive e politiche della Calabria.
Il ricordo del Pro Rettore dell’UniCal, Patrizia Piro, con delega al Centro Residenziale – Doveroso, quindi, al Pro Rettore dell’Università, con delega alla direzione del Centro Residenziale, prof.ssa Patrizia Piro, ricordarne la figura ed il ruolo svolto, anche forte della sua esperienza e conoscenza personale avuta durante il suo periodo di studio all’Università della Calabria.
«Ogni persona che si allontana – ha dichiarato il Pro Rettore Patrizia Piro – apre dentro di noi un sentiero che pensavi non sarebbe stato più il tuo, che avevi abbandonato nei meandri del passato e di cui – apparentemente – non avevi memoria. Io ero una studentessa “in sede” anomala. In realtà trascorrevo quasi tutto il tempo, al di là delle lezioni, assemblee, riunioni, nel “blocco 8 app 5” dove studiavo con i colleghi realmente “fuori sede”. E attraverso “Dialogo e Confronto” lista apartitica che avevamo costituito con tanti colleghi, spesso interloquivo con la governance, e andavo a perorare i bisogni e le cause di molti che mandavano me “perché a te ascoltano” e, in particolare, dal dott. Onofrio, Dirigente del Centro Residenziale dell’Università della Calabria.
«Andavo da lui con semplicità, e con semplicità mi accoglieva – dice sempre il Pro Rettore Patrizia Piro – senza alcuna distanza istituzionale, sorridente. Ma non mi lasciava mai andare via senza avermi – con delicatezza e tra le righe – lanciato il messaggio di “pensare con attenzione a un impegno – per esempio – nella Democrazia Cristiana” e, nonostante la mia risposta negativa, si concedeva e mi concedeva lunghe occasioni di confronto su quello che poteva essere il Centro Residenziale come occasione di crescita per tutti le studentesse e gli studenti. Sapeva che il mio impegno era per tutti e fuori dai partiti e, adesso, ripensando a quei momenti, penso che nulla accade per caso e che ogni occasione di confronto sia stata per me preziosa.
«Un posto magico era per me il Centro Residenziale – ha concluso la prof.ssa Patrizia Piro – e delle sue potenzialità spesso parlavamo insieme. Io studentessa disobbediente, e lui uomo delle istituzioni, rigoroso ma sempre pronto a trovare una soluzione che coniugasse le necessità dei singoli con le regole del Centro Residenziale, alla cui costruzione si è dedicato con impegno e dedizione. Far memoria del passato per tenere la barra dritta verso il futuro. È quanto dobbiamo a chi ci ha preceduto. Questo è l’impegno per ciascuno di noi».