Castrolibero, il caso Valentini. La profezia di Fausto, la “restaurazione” e i dolori del piccolo “Orlando”

A Castrolibero, nel regno del piccolo “Orlando” e dei suoi pupazzi disseminati per le contrade Andreotta, Rusoli, Garofalo e naturalmente anche più su, al paese, dove ha sede il Comune, c’è stata molta agitazione nello scorso mese di febbraio. Al Polo scolastico, la “creatura” del piccolo “Orlando”, ci sono state due settimane di occupazione davanti ad un circo mediatico senza precedenti, una cosa che non s’era mai vista prima nella Calabria dei poteri forti.

I carabinieri avevano e per certi versi hanno ancora una coda di paglia lunga chilometri per aver sempre assecondato la volontà della “padrona”, la preside Maletta, mentre la questora Petrocca e i suoi pupazzetti della digos guidati da quella macchietta di De Marco (che in quelle splendide giornate sembrava essere diventato un cartone animato, “nazista” si capisce, una specie di ologramma alla “Fascisti su Marte” di guazzantiana memoria) non ci hanno nemmeno provato ad entrare nella scuola. Quanto ai magistrati, dal procuratore Gattopardo alle pedine piccole piccole dei suoi sottoposti, beh avevano e hanno ben altro a cui pensare. Altro che molestie sessuali, questi sperano giorno e notte che Gratteri non tocchi il fratello truffatore mafioso di Occhiuto, ché se cade lui è un disastro di proporzioni bibliche. Diciamo pure apocalittiche.

Di conseguenza, non solo l’occupazione è andata avanti alla grande ma giorno dopo giorno sono apparsi sempre più chiari i contorni dell’immenso potere che il piccolo “Orlando”, la sua preside di riferimento e tutti gli scagnozzi del clan hanno creato in questi lunghi anni. Tanto che Orlandino è pronto a ricandidarsi a sindaco e la preside, almeno per ora, è ritornata sul ponte di comando e il piccolo “Orlando”, non potendolo fare personalmente ha demandato al “fratello” Enzo Belvedere (con la cucchiata di Pasquale Naccarato, che è della zona…) di “minacciare” i facinorosi.

Era il 17 febbraio quando cinque rappresentanti degli studenti hanno partecipato alla riunione straordinaria del collegio dei docenti che passerà alla storia dell’istituto come una sorta di “rivoluzione”Fausto, uno dei leader dell’occupazione, era intervenuto a muso duro nel corso della resa dei conti con la preside Maletta e glielo aveva detto guardandola in faccia mentre lei – finalmente!- abbassava lo sguardo: “Preside, il suo momento è finito, deve dimettersi. L’impero del male è finito!”. Eh sì, per chi conosce le vicende del Polo scolastico di Castrolibero eravamo realmente alla “rivoluzione”.

La stragrande maggioranza dei docenti aveva sostenuto gli studenti in quel momento cruciale. Marcello Malfi, docente del Liceo Sportivo, che in gioventù è stato un ottimo calciatore nel settore giovanile del Cosenza Calcio, già nel corso della diretta del pollaio di Giletti stava per affondare colpi durissimi contro la preside e i suoi protettori politici ma era stato fermato dal paraculo piemontese. Ma quella mattina Giletti non c’era…

Qualche altro docente, che una volta (prima di conoscere Capu i Liuni e Madame Fifì) era comunista davvero e che in gioventù è stato persino “bullizzato” quando andava a scuola, era combattuto tra la voglia di ritornare “ragazzo” e l’esigenza di spegnere i riflettori sul Liceo, ma comunque – pur tra mille imbarazzanti contraddizioni – in quei giorni (ora sinceramente non lo sappiamo) stava dalla parte giusta.

Più in generale la preside Maletta era rimasta col cerino in mano. Sperava in cuor suo che quel collegio dei docenti finisse con il fatidico provvedimento di riprendere le lezioni con lei ancora salda sul ponte di comando e invece niente, la scuola era rimasta ancora occupata e grazie alla coraggiosa denuncia di un genitore, la “magara” non ha potuto più azionare l’aria fredda dai condizionatori e finalmente i ragazzi non hanno sofferto il freddo.

La partita più importante a quel punto non era più quella delle molestie sessuali del professore Bastone in arte “porcone” (che fa pure rima!) ma quella di scoprire il “tesoretto” del Polo scolastico. I ragazzi hanno cercato di capire quanti soldi incassa la preside con il suo “progettificio” e la manovra non è certo sfuggita al piccolo “Orlando”.
Da voci che giravano con insistenza, nella maggioranza di Castrolibero in quei giorni avevano paura che qualcuno prendesse possesso dei bilanci e sputtanasse tutto, mandando a carte quarantotto il piano del “padrone”, che come accennato è quello di ricandidarsi sindaco alle prossime elezioni del 2023.

Purtroppo, al momento, al Comune di Castrolibero c’è un solo consigliere di opposizione, si chiama Francesco Calvelli e non è proprio un “cuor di leone” e neanche “comunista” ma ci ha giurato che sta lavorando anche lui a produrre interrogazioni e materiale che faranno saltare sulla sedia il piccolo “Orlando”, almeno in campagna elettorale.

Dopo ogni “rivoluzione” ritorna sempre la restaurazione e da qualche giorno a Castrolibero questa “restaurazione” non ha solo la faccia della preside tornata al suo posto ma soprattutto quella del piccolo “Orlando”, che ha paura che possa uscire fuori un candidato a lui alternativo che gli possa creare – come minimo – delle noie. Quien sabe.