(DI SILVIA TRUZZI – ilfattoquotidiano.it) – Sul treno charter che per la prima volta la Rai ha organizzato per Sanremo con Trenitalia, tra giornalisti, conduttori e dipendenti di Viale Mazzini, la battuta più ricorrente è se ferma a Ciampino. Naturalmente no, si va in direzione contraria, dritti in Riviera senza stop. Chi ha fatto una deviazione, e non trascurabile, è il duo delle meraviglie Amadeus-Fiorello: ieri sera hanno lanciato il Natale di Mamma Rai da Discovery, chez Fazio. Mai accaduto prima: tutto quel che riguarda Sanremo è sempre stato gelosamente custodito nell’orbita di Viale Mazzini. Nella carrozza executive, il direttore generale Giampaolo Rossi (assente l’ad Roberto Sergio, causa indisposizione) si concede ai cronisti, commentando anche il prestito dei più importanti volti Rai alla concorrenza, senza peraltro dir nulla: “Sono scelte editoriali che vengono avallate dai vertici dell’azienda. Credo che chi cura l’aspetto editoriale e promozionale abbia ponderato la validità del progetto”.
C’è molta attesa per il primo Festival di Telemeloni (l’anno scorso erano ancora in carica i vertici draghiani), non tanto per gli ascolti che saranno buoni, ma soprattutto per i contenuti. Quanto saranno attenti i nuovi dirigenti alle sensibilità governative? Sarà un Festival Dio, patria e famiglia, senza omo-limonate e foto di sottosegretari stracciate dal palco della Costa crociere? Ed è rispondendo a questa domanda che il compassatissimo Rossi si trasforma in Coletta (ex direttore del prime time, noto per l’eloquio forbito ai limiti dell’incomprensibile). “Non credo sia un problema di destra o sinistra. È chiaro che dove c’è l’elemento artistico c’è inevitabilmente anche un elemento di cura del linguaggio che è naturale. La storia di Sanremo è una storia anche di polemiche, sociali e culturali. Credo che la cosa importante sia separare la trasgressività dalla volgarità, perché Sanremo non parla solamente a una parte del nostro Paese ma a tutto”. La famosa narrazione da capovolgere: vedremo se il vento di Atreju soffia anche a Sanremo. Le polemiche sono già cominciate (e non partono dalle opposizioni: Gasparri se la prende con “transumanza” ligure dei funzionari Rai, a spese dei contribuenti), ma dopo i flop delle scommesse del palinsesto autunnale la nuova Rai non può permettersi di perdere una partita già vinta. Intanto il treno speciale è arrivato in anticipo di mezzora: da quando c’è lei…