Via Popilia, Ecologia Oggi scarica rifiuti in un’area di stoccaggio totalmente illegale

Abbiamo ricevuto decine di segnalazioni. “I mezzi di Ecologia Oggi – ci scrivevano i lettori – scaricano rifiuti senza controllo a due passi dalla Ragioneria “Pezzullo” e a due passi dalle abitazioni”.

Pensavamo che fosse un problema temporaneo, legato a una delle tante “emergenze estive” così frequenti quando si parla di rifiuti ma le segnalazioni continuavano e così ci siamo decisi a verificare di persona e a chiedere ai cosentini che abitano nei paraggi.

La situazione è quella che vedete nella fotografia. I camion di Ecologia Oggi fanno avanti e indietro dalla zona di via Popilia immediatamente adiacente al “Pezzullo”. Non solo a un tiro di schioppo dalle abitazioni ma addirittura in mezzo a tre istituti scolastici: non solo il “Pezzullo” ma anche lo scientifico “Scorza” e l’industriale “Monaco”.

Per chi è un po’ più avanti con gli anni, parliamo della zona nella quale era ubicato negli anni Ottanta il cosiddetto “ITC numero 2”. Uno spazio anche abbastanza grande, sul quale aveva esercitato la sua “architettura” il popolare Gianfranco Cundari all’epoca in cui a Cosenza si facevano affari con la “Città del Sole” e “Città 2000”.

Da molti anni in quella zona non c’è più nulla, solo degrado e detriti e da un anno a questa parte le “teste pensanti” dell’azienda cara al patron Guarascio hanno individuato proprio dietro questi cancelli un’area di stoccaggio estremamente pericolosa per l’ambiente, una stazione di travaso nella quale buttare “camionate” piene di rifiuti solidi urbani, il cosiddetto “talquale”.

Ecologia Oggi non è certo nuova a queste “prodezze”. Lo scorso anno intervennero anche i carabinieri del NOE nei pressi delle cupole geodetiche per smantellare un’altra area di stoccaggio furbescamente ricavata dall’azienda di Guarascio nella quale, per oltre un anno, abbiamo dovuto sopportare le manovre dei camion del patron lametino. Un’indecenza che, alla fine, nonostante il silenzio-assenso di quel truffatore del sindaco di Cosenza, fu smascherata.

perco Oggi ci risiamo. La gente è infuriata e appena si accorge che finalmente c’è qualcuno che si interessa al “problema” parla e si infervora.

“Qiesta storia deve finire – ci dice una signora -. Non si possono scaricare rifiuti così impunemente, siamo davvero alla follia”.

Un signore invece ci spiega a modo suo quello che succede. “Tutti vediamo questo viavai di mezzi – ci dice -, è un’indecenza. Le vaschette dei camion si “acculazzano” per scaricare e ci “regalano” quintali e quintali di munnizza…”.

Ora, tutti noi giornalisti diamo notizia delle “imprese” del procuratore Spagnuolo che sequestra pezzi di ospedale e discariche in giro per Cosenza e dintorni.

spagnolo-e-manziniCaro procuratore, possibile che non si accorge di questo disastro ambientale che ha sotto il muso? Possibile che neanche per questo tipo di storie la procura di Cosenza è in grado di far rispettare la legge?

Attendiiamo fiduciosi un intervento “risolutivo” della nota pettinatrice di bambole del Tribunale e una salutare sanzione nei confronti del patron Guarascio che, a parole, predica la legalità ma nei fatti è incivile come tutti gli altri.