AN GLIN GLO PER ALINCIA LANCIA SIAMO IN TRE AD INGRASSAR LA PANCIA
GIRAGAROFOLI’ METTI UNA MANO QUI
AN GLIN GLO PER ALINCIA LAN CI HO.
di Rocco Tripodi
C’è grande fermento in città, a Vibo Valentia, in vista delle prossime Regionali, nelle BISCHE dove in conclave (ah… le avessi io le chiavi!) gli autocandidatisi aspiranti consiglieri, giocando sporco e puntando, sulla parola, cifre spropositate, si agitano, vantando crediti, entrature, spostamenti di milizie e soprattutto meriti nell’ennesimo tentativo di stabilizzare una appetitosa rendita di posizione. Sono personaggi ben noti, non certo perché interpreti sensibili dei bisogni della città o perché promotori di iniziative, manifestazioni, battaglie civili finalizzate al riconoscimento di diritti negati o alla costruzione di un sistema sociale che tuteli i giusti e gli onesti. Niente di tutto questo!
Sono persone aride e ciniche che investono solo su sé stesse. Che confidano sulla riconoscenza di altre persone a vario titolo da loro beneficate; che intrecciano spericolati rapporti con chiunque assicuri loro NUMERI che non si trovano nel bussolotto della tombola, ma nelle cassette di sicurezza delle banche o meglio ancora nei cassetti più sicuri di CERTI PRIVATI, gente onorata, sia bene inteso, che ci sa sempre indicare la cosa nostra più giusta da fare e che se sai essere carino, sanno essere molto generosi. A questi aspiranti consiglieri che con la POLITICA, quella vera, quella fatta di impegno, sacrificio, dedizione, una vera fede, non hanno mai avuto confidenza, se chiedi loro cosa sanno di quanto sta succedendo in Palestina, ti rispondono che c’è stato un giudice (sicuramente comunista) di cui non ricordano il nome, ma dicono affetto da alopecia, che ha condannato a morte un capellone delirante, sicuramente uno spacciatore, che stava organizzando un rave con altri 12 comparucci droghini…
Politici come Giuseppe Mangialavori, Vito Pitaro e Michele Comito gattescamente si annusano le chiappe, nel gattile di Forza Italia con l’unico obiettivo di difendere e rafforzare una loro personalissima strategia di accumulazione seriale e ingorda di vantaggi e privilegi che in parte si ritrovano per eredità familiare (patrimoniale, professionale o per appartenenza confraternitale) ai quali non intendono rinunciare.
Anche se alla lunga, batti e ribatti, si rischia di incuriosire qualche magistrato (anche questo naturalmente comunista) che non può fare a meno di cercare riscontri a certe maldicenze che escono dalla bocca di qualche insulso e infame pentito.
Pensate ad un Mangialavori, già presidente della Commissione Bilancio della Camera, che ha più cliniche e laboratori in Calabria lui che ‘SUSSUMELLI GIRATI’ io. E credetemi ne ho tanti. Pensate a quanto, dall’alto di quell’incarico sia facile indirizzare impegni di spesa e finanziamenti alla voce SANITÀ, nel privato piuttosto che nel pubblico; o a livello regionale quanto potrebbe essere facile fare in modo – per dirne una – che le fatture presentate e che devono essere saldate con mandato, grazie a manine compiacenti, possano trovarsi nel primo invece che nell’ultimo cassetto dell’economo pagatore.
E Michele Comito? C’è da dire che, grazie a lui, la Regione ha goduto di un gran risparmio di spesa, in quanto, a detta dei magistrati, il reparto di cardiologia da lui guidato ed altri, a Vibo Valentia, non necessitavano di personale amministrativo, perché l’intera organizzazione era a cura del clan Lo Bianco.
E Vito Pitaro? Un personaggione! Non gli daresti tre soldi. Io personalmente me ne guarderei anche dal dargli la mano…rischierei di non trovarmela più. Eppure c’è chi si iscrive, partecipa a corsi e studia “DA PITARO”, questa nuova professione che affascina e trascina tanti giovani apprendisti stregoni.
Su questo bel tomo, pare ci sia da tempo una vera gara tra magistrati (sempre comunisti), per chi riuscirà a mettergli per primo i ‘ferri alle nasche’. È uno che non ha certo la puzza sotto il naso. Lui sorride, sorseggia di tutto con tutti, con tutti si relaziona e per tutti è una “risorsa”. Gli vuoi regalare, perché ti avanza o perché ti è simpatico, una Porsche? Lui la prende senza problemi. Gli vuoi regalare l’arbre magique da far penzolare dal cruscotto al profumo di sudore di minatore? Lui prende pure quello.
E mo’ con le regionali sono lì tutti e tre che lucidano le palle mentre selezionano i birilli per giocare con la loro nota leale sportività questa nuova partita.
Cari concittadini ma che ve lo dico a fare? …U fissa non è Carnalavari, ma cui ‘nci curri appresso. E se non vi è chiaro, non serve fancularvi perché comunque vi manca il senso dell’orientamento.