COMUNICATO STAMPA
Il 2 luglio al TAR di Catanzaro udienza pubblica sull’abbattimento dei pini di piazza Salvemini
Il 2 luglio prossimo, a partire dalle ore 11.30, dinanzi al TAR di Catanzaro si svolgerà l’udienza pubblica per decidere sull’illegittimità o meno dell’ordinanza del Sindaco di Vibo Valentia, dott. Francesco Vincenzo Romeo, del 19 febbraio u.s. con la quale fu disposto l’abbattimento di tutti i Pini di piazza Salvemini (in realtà piazzale Aldo Moro).
Qualunque cittadino, trattandosi di udienza pubblica, vi potrà assistere.
Si ricorda che il TAR, il 19 marzo u.s., aveva emesso un provvedimento c.d. atipico, cautelare ed interlocutorio nello stesso tempo, con il quale aveva proceduto ad un esemplare bilanciamento fra interessi contrapposti: da un lato, l’interesse alla conservazione di quel patrimonio arboreo cittadino (fino a quando non fosse stata accertata la legittimità o meno dell’ordinanza sindacale); dall’altro, l’interesse acchè, nelle more dell’udienza contestualmente fissata per il 2 luglio 2025, non vi potessero essere effetti deleteri sulla vita umana, qualora qualcuno di quegli alberi avesse rivelato effettiva incipiente possibilità di caduta al suolo.
Ciò però non servì ad impedire l’abbattimento da parte del Comune di 14 dei 18 pini presenti su quella piazza, ciò perché “quella incipiente possibilità di caduta” fu, per com’è noto, esclusivamente indotta (perché non vi era alcun pericolo di incipiente caduta) dalle forti spinte della pala meccanica della ruspa, all’alba del 21 maggio u.s.
Dinanzi al TAR due le questioni principali da dibattere: 1) se il WWF Provincia di Vibo Valentia sia legittimato o meno a contestare l’operato comunale anche in sede giudiziaria; 2) se si potessero o meno abbattere quegli alberi, a seguito di mera “analisi visiva”, cioè senza la prova strumentale di trazione statica “pulling test”, che il dott. Rotiroti aveva preciso obbligo di effettuare sulla base della stessa determina comunale che gli conferì incarico, ma che non ebbe ad effettuare.
Dispiace – perché si ritiene che non sia solo strategia processuale avversaria, ma convincimento diffuso presso l’Ufficio Tecnico comunale con l’avallo di Sindaco, assessori e consiglieri comunali – che si veicoli ancora negli atti processuali comunali l’idea che gli alberi siano pericolosi per il solo fatto di esserci e che, quindi, vadano tendenzialmente tutti abbattuti, con mera analisi visiva. Essenzialmente per evitare, cautelativamente, responsabilità ai pubblici amministratori.
Con buona pace per tutti i benefici che un albero apporta e che lo stesso Sindaco e la stessa Giunta decantarono, quando si trattò di chiedere, il 23 ottobre 2024, con una apposita delibera di Giunta (la delibera n. 201/2024), ai cittadini di “ddonare e di adottare un albero per la tua città”, cioè di comprare, mettere a dimora, annaffiare e curare, a proprie spese, gli alberi là dove essi stessi li avrebbero, da lì a poco, eliminati ed abbattuti.
Benefici che qui ricordiamo, proprio perché scritti, nero su bianco, dal Sindaco e da tutti gli assessori: “Il patrimonio arboreo urbano apporta numerosi benefici, in relazione a:
– valenza urbana e ambientale intesa come riqualificazione, valorizzazione e miglioramento del verde urbano;
– contribuzione alla biodiversità con interventi che tengano conto delle esigenze ambientali specifiche del territorio;
– potenziale assorbimento di CO2 e riduzione dell’inquinamento atmosferico con conseguente miglioramento della qualità dell’aria e attenuazione dell’effetto “isola di calore”, causato da un paesaggio sempre più urbanizzato e impermeabilizzato;
– capacità di riduzione del deflusso delle acque piovane grazie alla risposta che le aree verdi e alberate offrono in termini di intercettazione e stoccaggio dell’acqua piovana, e capacità di restituzione della risorsa idrica al terreno e alla falda;
– capacità di protezione dai rumori. Secondo le stime riportate nel rapporto dell’Agenzia Europea dell’Ambiente, quasi il 20% della popolazione dell’Unione Europea è sottoposta a livelli di inquinamento acustico considerevoli inaccettabili, per lo più derivanti dal traffico, con gravi ripercussioni sulla salute e sull’ambiente. Alberi e piante possono essere barriere fonoassorbenti naturali.
Ecco, quindi, tutti i benefici che l’abbattimento dei pini di piazza Salvemini e prima ancora di quelli di viale Affaccio e dello stesso cedro dell’Himalaya di piazza Municipio ha portato via, il tutto per l’effetto di “decreti di abbattimento” senza adeguati ed approfonditi accertamenti tecnici strumentali.
Di ciò si è già chiesto che il TAR ne tenga pure conto.
Vibo Valentia, 30 giugno 2025
Avv. Alessandro Caruso Frezza
Procuratore e difensore del WWF Provincia di Vibo Valentia – Valle dello Stilaro
Presidente f.f. di ITALIA NOSTRA a.p.s., Sezione di Vibo Valentia