COMUNICATO STAMPA
REPLICA A MENNITI
In merito alle esternazioni di Giampiero Menniti di questi ultimi giorni ben potrei replicare, per il principio di provocazione, usando la stessa impostazione del predetto, compreso il dileggio gratuitamente livoroso. Volutamente, però, me ne astengo, sebbene il dileggio dequalifichi, di per sé stesso, solo chi ad esso per primo vi ricorre.
Non è certo colpa mia che l’indubbiamente colto signor e dottor Menniti sia stato a sua volta “colto nel pieno della ignoranza”, ovviamente “ignoranza” in relazione alla specificità delle problematiche trattate (l’abbattimento dei pini di piazza Salvemini e lo svellimento distruttivo delle pavimentazioni storiche di via Enrico Gagliardi e di Via Luigi Razza).
Era ed è a quelle problematiche specifiche e concrete che bisognava rapportare il proprio sapere ed acume intellettivo, onde evitare quei “voli pindarici” di sterile intellettualismo che pure il signor e dottor Menniti ha dimostrato di saper compiere con dovizia di particolari.
Non sapeva, cioè “ignorava”, il predetto, nell’avallare l’abbattimento dei Pini di piazza Salvemini, che il dott. Luca Rotiroti, che ne decretò quella morte, aveva l’obbligo, per contratto stipulato con il Comune di Vibo Valentia e per l’importo di € 14.000,00 di soldi di noi cittadini, di non limitarsi alla sola “Analisi visiva” ma di effettuare prove specifiche strumentali di trazione statica con il sistema pulling test, ma che quella verifica strumentale non aveva fatto su nessuno dei 18 pini di piazza Salvemini, ciò nonostante decretandone ugualmente la necessità e/o l’opportunità dell’abbattimento, ciò in violazione anche di quella stessa deontologia professionale che l’ordine di appartenenza gli imponeva.
Non sapeva, cioè “ignorava”, il signor e dottor Menniti, quando si è profuso nella negazione del valore delle pavimentazioni di Via Luigi Razza e di Via Enrico Gagliardi, che la stessa Soprintendenza aveva qualificato quelle vie come “beni monumentali” e come “beni di interesse storico ed artistico” (SABAP-RC n. 0003947-P del 19.04.2023), pur dando prescrizioni che vanno in direzione contraria alla loro tutela e conservazione.
Non sapeva o meglio ha continuato a non volerlo sapere, cioè ad “ignorarlo”, che l’UNESCO ha inserito fra i beni espressione di “valore immateriale culturale” e come “patrimonio dell’umanità”, fin dal 30 novembre 2018, “l’Arte dei muretti a secco”, così definita: “l’Arte dei muretti a secco consiste nel costruire sistemando le pietre una sopra l’altra, senza usare altri materiali se non, in alcuni casi, la terra asciutta. Queste conoscenze pratiche vengono conservate e tramandate nelle comunità rurali, in cui hanno radici profonde, e tra i professionisti del settore edile. Le strutture con muri a secco testimoniano i metodi usati, dalla preistoria ai giorni nostri, per organizzare la vita e gli spazi lavorativi ottimizzando le risorse locali umane e naturali”, sicchè auspicare l’individuazione e la conservazione di un pari valore “nell’Arte delle pavimentazioni a secco”, come avente espressione storica anche su via Enrico Gagliardi e su via Luigi Razza, è obiettivamente una prospettiva di valorizzazione di tali beni culturali e dell’intera città di Vibo Valentia, non un salto circense da circo Barnum o un volo pindarico Mennitiano.
D’altra parte anche le antiche mura della nostra città, fin dal segmento loro più antico, risalente a circa 2.600 anni fa, furono “costruite a secco”, come ci confermano gli studi dell’archeologo Paolo Orsi e le conseguenziali valutazioni dell’architetto Thomas Aumüller.
Mi fermo qui, sperando che il signor e dottor Menniti fermi, a sua volta, il proprio eloquio, soprattutto per decoro della propria immagine, piuttosto che per la mia e per quella di Italia Nostra e di tutti noi molti cittadini, il cui decoro rimane affidato ai fatti (piuttosto che alle mere parole), che si cerca di realizzare, e al forte senso civico che anima ogni azione e manifestazione di intenti.
Vibo Valentia, 18 marzo 2025
Avv. Alessandro Caruso Frezza
in proprio e quale Vice-Presidente di ITALIA NOSTRA a.p.s









