Vibo, la deriva del Pd. Marasco come Santa Rosalia!

MARASCO come SANTA ROSALIA

di Rocco Tripodi

Alla fine, il Pd vibonese, “Partito privo di classe politica, di ideali, senza popolo e militanti…che sta riciclando tutti i vecchi arnesi del Regionale” (così lo definisce Gernando Marasco), ha eletto il nuovo coordinatore cittadino… pensa un po’: proprio lo stesso GERNANDO MARASCO. Per cui, sulla base del giudizio che lui stesso dà, possiamo, a ragione, così riassumere la notizia di oggi: GERNANDO MARASCO è stato eletto Coordinatore Provinciale di un Partito che da lui ci è stato descritto in stato mortifero ieri e in putrefazione oggi.

Del resto, il giudizio che dà sul suo Partito lo riportiamo da una lettera da lui stesso ispirata (se no da chi…) e pubblicata su Iacchite’, in anonimato, indirizzata a “Cara Elly…”, per sollecitarne il commissariamento che, fino alla settimana scorsa, puzzava di merda (questo fa intendere). Oggi, lo stesso Partito, come se nulla fosse accaduto, celebra, con buona pace di tutti, il ritorno del delatore prodigo con una gratificante promozione e dopo un probabile spurgo avvenuto al suo interno; lui che si dipingeva come Santa Rosalia VERGINE E MARTIRE, nonostante fin dal suo ingresso si sia dimostrato sistemico, organico ed in perfetta sincronia con l’apparato provinciale e regionale; da sempre tazzaecucchiara con Insardà e culoecamicia con l’ultimo Segretario Supercicciuk-Colelli di cui era fedele vice.

Nella loro area politica di appartenenza, sono giudicati ben strutturati per provenienza (Sinistra Italiana), formazione e rettitudine morale, politica e personale, e vantano strette amicizie e assidue frequentazioni, fuori del partito, che a me, immarcescibile attivista di sinistra, appaiono un “tantino” inopportune. Del resto, come scrive Colelli: l “Amicizia viene prima della Politica”. Anche quando, mi domando, se per ipotesi, si dovesse presentare una controversia giudiziaria tra il Comune e la Famiglia Mancuso, difesa dal loro caro amico, avversario politico, avvocato Muzzopappa, e si dovesse votare sulla presentazione di parte civile da parte del Comune contro i Mancuso, darà un voto d’amicizia o un voto politico?

Questo quesito che necessita di pacato confronto, può essere civilmente discusso coinvolgendo il loro empatico Gruppazzo sobrio e temperante degli ultras della Vibonese calcio di cui fanno parte. O assieme ad altrettante pie anime della Confraternita del Rosario che con loro, ogni anno, scorrazzano per le vie della città, con sulle spalle delle statue di cartapesta, la Domenica di Pasqua.

Proviamo a farci qualche domanda ancora: più oscena sarebbe la volgare “prestazione a scopo di guadagno” nel mercimonio che si è consumato da parte del giovane trombato o piuttosto la “tolleranza” della segreteria “chiusa” del Pd vibonese? E ancora: la lettera, poi, è stata inviata realmente ad Elly, oppure è stata mandata solo a Iacchite’ (nuora) perché la dirigenza locale del Pd (suocera) intendesse? Se la lettera invece è arrivata a destinazione, non possiamo escludere che Elly, anziché mandare i commissari, abbia scelto di stendere una pesante trapunta pietosa, sancendo così un coerente allineamento della Segreteria Nazionale con questa sciammannata impresentabile Classe Politica Locale, per come la descrive lo stesso Marasco.

È poi tanto peregrina l’ipotesi che la mia ultima lettera abbia scombinato il diabolico piano dell’astuto scalatore che, sentendosi fatto becco, scrive (o finge) nelle vesti di Cetriolo Mascherato Vendicatore, in quanto ferito nell’onore? Eppure se dopo averla spedita, che spettacolo sarebbe stato, vederlo rincorrere il furghino delle poste per tentare di recuperare la missiva! Ma questa è una nostalgica immagine filmica di altri tempi. Comunque sia, è acclarato che alla fine la nostra volpe innestata a ciucciu sia riuscita a diventare CAPORALMAGGIORE del PD.

Ed Elly? Se la promozione è il frutto di un suo intervento (ennesimo a livello nazionale, con candeggina e sapone di Marsiglia), la cosa è ancora più grave. Io ce la vedo la Segretaria, ancora una volta chiamata a sculacciare i suoi scalpitanti rampolli, piuttosto che Meloni. Imbarazzata e allampanata per le puttanate continue degli iscritti discoli e impuniti, la vedo, con le braccia aperte rivolte al cielo, come Bonino, il “pastore meravigliato” del presepe napoletano, che ripete sconfortata: “Chi m’ imbattìu a mmia… Chi m’ imbattìu a mmia…”