Nessuno tocchi Giuseppe Garibaldi
di Pino Tassi
VIBO VALENTIA corre il rischio di passare alla storia come la prima città del Sud Italia e forse dell’Italia intera ad avere retrocesso Giuseppe Garibaldi da eroe nazionale a personaggetto di secondo piano della Storia d’ Italia. Certo, lo spirito dell’iniziativa dell’associazione Ali di Vibonesità è condivisibile: intitolare una piazza al senatore Antonino Murmura. E quale migliore omaggio se non quello di intitolare la piazza antistante la sua residenza nel centro storico di Vibo Valentia? Solo che le buone intenzioni cozzano con la
durezza dei fatti e dei messaggi che si inviano.
La piazza antistante Palazzo Murmura è intestata a Giuseppe Garibaldi, non certamente un
personaggio superato e da rivisitare criticamente. Bene o male, con tutte le revisioni critiche in atto sull’Unità d’Italia e sul revisionismo borbonico, rimane l’artefice dell’Unità d’Italia.
L’associazione sicuramente in buona fede non avrà valutato che con questa proposta si rischia di ottenere quei risultati che la Lega Nord non è mai riuscita ad ottenere per decenni. Fino a qualche anno fa la Lega propose di togliere la statua di Garibaldi a Napoli. Di proposte simili sono state riempite pagine e pagine di giornali nella valle Padana e non solo. Non vorremmo che l’idea fosse stata lanciata da qualche vecchio ammiratore della casa reale dei Borboni. E non vorremmo che dopo la cacciata di Giuseppe Garibaldi dovesse arrivare la proposta di intitolare una strada a Franceschiello ultimo re di Napoli.
Ma questi sono solo cattivi pensieri. Sicuramente si è trattato di una sbadataggine. Il primo a essere contrario a questo cambiamento sarebbe certamente lo stesso senatore Antonino Murmura, uno dei primi repubblicani in Calabria. Quando a Vibo Valentia nel referendum del 1946 il popolo votava Monarchia, lui era per la Repubblica. E allora al senatore Murmura ci sono tante altre vie e corsi da poter intestare. Non propongo qui di intestare il Palazzo comunale o la Piazza intestata a Luigi Razza, ci sarebbe la sollevazione di tanta
opinione pubblica. Ma visto che si vuole intestare un luogo vicino al Palazzo Murmura, perchè non intestargli il Corso Umberto I? Oppure c’è qualcuno a Vibo che sostiene che sia stato un grande re? Umberto I è il re che permise al Generale Beccaris la repressione nel sangue delle proteste scoppiate a Milano nel Maggio del 1898. E che subito dopo nominò senatore il Generale Beccaris che premiò anche con la croce di grand’ufficiale dell’Ordine Militare di Savoia. E se si vuole lanciare una revisione storica sulla storia italiana allora iniziate da Corso Vittorio Emanuele III. È una vergogna che il corso principale della città sia intestata a re tentenna che ha dato via libera al fascismo di Mussolini e alla distruzione dell’Italia. Ma nessuno tocchi Peppino Garibaldi.